un 49enne massese è stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari dai Carabinieri della Stazione di Massa, poiché da diversi mesi maltrattava ripetutamente la moglie ed i familiari.

Nel tardo pomeriggio di ieri 23 settembre, i Carabinieri del Comando Stazione di Massa hanno dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare di sottoposizione agli arresti domiciliari emesso nei confronti di un 49enne massese. L’uomo, nei mesi trascorsi, si è reso protagonista di diverse condotte vessatorie e moleste nei confronti della ex moglie, consistite anche nell’indebito monitoraggio, anche mediante l’utilizzo di un sistema GPS, di tutti gli spostamenti della donna, spesso culminate con vere e proprie aggressioni sia fisiche che verbali.

Ormai esasperata dall’insostenibile situazione venutasi a creare, la donna si è rivolta ai Carabinieri della Stazione del capoluogo apuano, a cui ha raccontato i fatti ed il malessere che da tempo stava vivendo. Oltre ad essere sovente offesa o aggredita, i militari hanno potuto accertare che l’uomo aveva architettato e posto in essere una serie di accorgimenti volti a controllare tutte le abitudini della ex moglie, che veniva spesso seguita anche quando andava a fare la spesa o rincasava al termine dell’attività lavorativa. Sono state le continue “visite a sorpresa” da parte dell’uomo e la strana corrispondenza degli orari dei “casuali incontri” a destare particolari sospetti negli inquirenti. Infatti, ad un successivo e approfondito controllo dell’autovettura in uso alla donna, veniva trovato occultato un apparecchio GPS che comunicava all’uomo tutti gli spostamenti del veicolo.

I numerosi elementi di indagine raccolti ed il grave quadro indiziario in capo all’indagato hanno permesso al dott. Marco Mansi, Sostituto Procuratore della Repubblica del Tribunale di Massa, di richiedere al competente G.I.P. l’emissione di una adeguata misura cautelare che non è tardata ad arrivare.

L’uomo veniva pertanto ritracciato e fermato dai Carabinieri e, dopo le attività del caso, veniva tradotto presso la sua abitazione dove è obbligato a permanere in regime di arresti domiciliari.

Ancora una volta, la stretta collaborazione operativa tra l’Arma dei Carabinieri e l’Autorità Giudiziaria del Tribunale del capoluogo, ha permesso di intervenire tempestivamente per adottare una delle misure normativamente previste per limitare quei fenomeni particolarmente deprecabili e lesivi delle categorie più deboli e vulnerabili.