“Non ci stupisce che le risorse non utilizzate siano state dirottate su altri interventi, subito cantierabili. Ma ci lascia senza parole il silenzio con cui si sta sviluppando questa vicenda. Il silenzio della Regione Toscana, che non ha avvisato il Comune di Massa della decisione presa già a primavera assieme al Ministero della Transizione ecologica di definanziare le opere di riequilibrio del litorale fra Frigido e Lavello per ben 22 milioni di euro. Soldi peraltro stanziati nel 2010 assieme all’allora Ministero dell’ambiente. E ancora il silenzio che ancora riserva a questo territorio e al sindaco di Massa, Francesco Persiani, che ha chiesto lumi pochi giorni fa.

Ci uniamo all’appello alla Regione, allora, sollecitando risposte e garanzie: i 22 milioni di euro verranno rifinanziati? E attraverso quali fondi?”. Una domanda che arriva dai vertici di Confartigianato Massa Carrara, tramite il presidente Sergio Chericoni e il rappresentante regionale dei balneari dell’associazione, Marco Pardi. “Non risparmiamo critiche alle amministrazioni locali che dal 2010 a oggi si sono succedute: se quei soldi sono stati tolti è perché non c’era neppure un progetto pronto – proseguono -. Diamo atto all’attuale giunta di aver avviato il percorso ma è stato fatto solo l’anno scorso ma a oggi non si sa se il progetto sia pronto e a che livello. Tuttavia è chiaro che se il territorio perde troppo tempo poi anche i soldi prendono altre destinazioni. Intanto sulla costa massese, dalla Partaccia fino a Ronchi e Poveromo, è stata una stagione difficile in molte zone perché ormai la sabbia inizia a scarseggiare.

E’ inutile avere i turisti e non avere la spiaggia per potersi godere mare e sole. Il turismo apuano si basa soprattutto su quello balneare senza il quale anche l’indotto sarebbe ridotto a zero: alberghi, ristoranti, locali e campeggi non potrebbero vivere senza la spiaggia. Invece sembra che l’erosione della costa apuana non sia un tema prioritario. Il ripascimento a sud del fosso Poveromo da 2,3 milioni di euro è fermo al 30% di realizzazione e speriamo che riparta in autunno.

Gli interventi tampone da mezzo milione di euro realizzati a giugno sono durati il tempo di una mareggiata. E adesso i 22 milioni di euro stanziati nel 2010 si sono ‘volatilizzati’, dirottati sul Carrione, sul Serchio e quasi 12 verso Figline e Incisa Val d’Arno. Tutto senza comunicare nulla e al territorio o dare alcuna garanzia sul futuro”. Risposte che non sono arrivate neppure in occasione del tavolo provinciale per il rilancio del territorio, a cui erano presenti anche gli assessori regionali e le associazioni di categoria. Lì si è parlato di erosione ma su quei 22 milioni di euro spostati altrove non è stata fatta chiarezza: “Non possiamo immaginare il futuro del litorale massese senza risorse per combattere l’erosione in maniera strutturale, lungo tutto il litorale fino al confine con la Versilia.

E non possiamo neppure immaginare il futuro del turismo apuano se non possiamo sapere se ci sarà ancora sabbia e quanta – concludono Chericoni e Pardi -. Per questo chiediamo alla politica, agli operatori e alle associazioni di categoria di fare fronte unitario per chiedere risposte alla Regione Toscana. Chiediamo che quelle risorse siano rifinanziate, che ci siano date garanzie e che siano integrate tramite il recovery fund e il Piano nazionale di ripresa e resilienza, così da progettare un intervento unitario dal Lavello fino alla Versilia. Facciamo sentire una voce unica, c’è troppo silenzio da parte di tutti su questa vicenda”.

Confartigianato Massa Carrara