La Pefàna 2021 non ci sarà. Impossibile realizzare la manifestazione – che si fonda proprio sul contatto tra persone, sullo scambio e sulla condivisione – a causa delle disposizioni contenute all’interno del DPCM anti-Covid19.
«È una notizia che ci addolora, per noi la Pefàna è una festa importantissima e la mancanza obbligata di quest’anno sarà sentita da tutti i montignosini – ha affermato l’Assessora Eleonora Petracci – crediamo che non sarebbe stato neanche il momento per riuscire a festeggiare in modo tranquillo visto tutto quello che questa epidemia ha generato e che, purtroppo, continua a causare visto il perdurare dell’emergenza».
Non c’è da preoccuparsi però, perchè «impiegheremo tutti i nostri sforzi per festeggiare al meglio l’edizione del 2020, si tratterebbe del 50esimo della pefàna montignosina» spiega Alfio Poggi del Gruppo Folkloristico Montignoso, «invitiamo tutti i concittadini a prepararsi al prossimo anno, sarà una edizione davvero particolare, una festa densa di attività» conclude Petracci.
«Nel gruppo siamo circa una cinquantina, di tutte le età, a partire dai bambini di 6 anni e su fino a salire a me che ne ho 78» racconta ridendo. Non è la prima volta che un’edizione della festa venga saltata, dopo la fine della guerra infatti la Pefàna è andata avanti dal 1948 al 1952 ma bisognerà aspettare gli anni ’70 perchè la tradizione ritrovi piena diffusione sul territorio. «Anche in quel periodo c’è stata una pausa quindi il 2022 corrisponderà al vero 50esimo, un’edizione che tutti ricorderemo e a cui stiamo già lavorando. La tradizione a Montignoso è iniziata nel 1926 con la figura di Pietro Guidi, sue le parole della celebre canzone che suoniamo tutti gli anni con il gruppo di casa in casa sul carretto».
«Visto che non è possibile fare assembramenti io e Nicola del Freo vorremmo passare per le frazioni da soli, dai monti al mare, per salutare simbolicamente Montignoso con canti e chitarra il giorno della vigilia – conclude Poggi – purtroppo in questo momento così difficoltoso è facile scordarsi delle tradizioni, ma ai giovani dico che la Pefàna è loro, e insieme dobbiamo rispettarla e tramandarla. Voglio ringraziare il Prof. Alberto Maghelli perchè è con lui che ho iniziato a seguire questa festa ininterrottamente dal 1972, grazie a tutte le famiglie, ai ragazzi e alle ragazze che stanno continuando a portarla avanti».