In merito ai lavori che verranno eseguiti sugli argini del Frigido, come M5S siamo sempre stati non favorevoli. Adesso ne è nata una diatriba tra Guidi e la Nardi, ma sono state dette cose inconcludenti da parte di entrambe le parti. Perché se è vero che la seconda non era aggiornata sulle modifiche progettuali e che senza dubbio avrebbe potuto muoversi più decisamente in Regione, dove ha governato e governa il suo partito che ha partorito il progetto al quale lei si dichiara contraria, non da meno è Guidi, l’assessore che dice di essersi incontrato spesso con gli uffici regionali per poter migliorare “l’impatto estetico” del nuovo argine, che potrebbe voler dire anche solo dettagli architettonici per urtare meno la vista. Nulla infatti è ufficialmente passato dalla commissione comunale Lavori Pubblici e molto dipende dalle tesi sostenute in quelle riunioni, ma parrebbe che l’altezza della muraglia sia stata leggermente ridotta.

Nonostante tutto in commissione avevamo raccolto, molto tempo fa, l’accorato sfogo di un geologo e un ingegnere idraulico che erano venuti a spiegarci molto chiaramente perché il progetto della muraglia sarebbe stato un fattore non risolutivo dell’acqua nelle case dei residenti lungo il Frigido. Per cui è vero che i cittadini che vivono vicino al fiume sono esasperati e aspettano da anni che sia data una risposta al rischio esondazioni, ma se 4 o 5 metri di muro in cemento possono sicuramente impedire nell’immediato la fuoriuscita del fiume, in base alle informazione dei professionisti venuti in commissione non è altrettanto certo che l’acqua in casa i residenti non ce l’avranno più.

Il piede di quella muraglia infatti costituirà un impedimento al deflusso della falda, già abbastanza superficiale e che in caso di piogge abbondanti trovava sfogo nel fiume prima che al mare. Sarà quindi possibile che nelle case, taverne e garage l’acqua arrivi risalendo dagli scarichi e non uscendo dal fiume.

L’unica vera soluzione era l’abbassamento del letto del fiume di quei 2/ 2,5 metri di cui in molti punti si è rialzato per l’effetto dell’accumulo di materiale arrivato dalle montagne: detriti di marmo e marmettola. E’ probabile che sia la Regione che il Comune non volessero dimostrare dove risieda la responsabilità del rischio e dei danni subiti dai residenti?

Per ciò che riguarda la difesa del territorio dal rischio idrogeologico per ora abbiamo visto solo la realizzazione di progetti altrui, inoltre questa priorità stride molto con la volontà di aprire nuove cave e il mancato intervento sui rischi già in atto.

 

Luana Mencarelli

MoVimento 5 Stelle – Massa