Con l’arrivo della stagione autunnale, come ogni anno, arrivano anche le forti piogge con importanti mareggiate, che ogni volta mettono in ginocchio la nostra costa. L’ultima violenta mareggiata è avvenuta lo scorso weekend, e ha lasciato dietro di sé importanti danni, non solo strutturali ma anche e soprattutto ambientali. Il consorzio balneari Massa fa una panoramica, zona per zona, di ciò che è accaduto tra venerdì e sabato. Partendo da Ponente la zona Partaccia pur nella grande difficoltà presenta una situazione abbastanza stabile. Marina centro, invece è in grande sofferenza. Quando infatti ci sono le grandi mareggiate, che con i cambiamenti climatici a livello globale sono sempre più frequenti e sempre forti, «il mare arriva alle strutture e – sottolineano i balneari – ci aspettiamo che a breve invada la strada». Insomma la situazione che si prospetta in un futuro sempre più prossimo è che a Marina succeda quello che sta accadendo a Ronchi centro. Spostandoci infatti verso levante la situazione è peggiorata rispetto allo scorso anno. Già ad inizio stagione 2020 il mare, ad ogni mareggiata, superava gli stabilimenti balneari, inondando il lungomare. Una situazione che da sporadica è diventata la normalità.
Nella zona di Ronchi la regola è che ad ogni mareggiata il mare superi strutture balneari e parcheggi invadendo la strada. E’ ciò che accade ormai da tempo presso gli stabilimenti balneari Marchini e Don Gnocchi, dove il mare ormai arriva anche nel viale delle Pinete. In entrambe le zone gli stabilimenti balneari presenti non possono più arretrare, anche se non sarebbe certo questa la soluzione.
Spostandoci ancora verso levante, nella zona di Ronchi sud, il mare raggiunge regolarmente le strutture e i parcheggi a monte. Nella zona del fosso di Poveromo si registrano forti criticità, il mare lambisce le strutture, prefigurando situazioni che riguardano il recente passato. Insomma nonostante i lavori fatti sembra che i risultati non siano durevoli con il passare degli anni. Anche nelle zone interessate dal ripascimento, tra la primavera e l’estate 2020, la sabbia è già sparita.
Il mare è avanzato prepotentemente erodendo ancora il litorale. «Diventano prioritarie le tempistiche nelle fasi di progettazione e di avvio dei lavori – sottolineano i balneari del Consorzio balneari Massa –, perché l’urgenza e la tempestività degli interventi sono fondamentali per salvaguardare la costa, altrimenti andremo incontro ad un danno ambientale che rischia di essere irreparabile. Ci aspettiamo che le amministrazioni competenti in materia prendano non solo atto della situazione drammatica della costa apuana, ma soprattutto agiscano con rapidità per frenare un’erosione che sta facendo scomparire la spiaggia nel comune di Massa. Fondamentale poi sarà anche la manutenzione della costa a seguito di importanti interventi strutturali». Un altro fenomeno da segnalare che è emerso in modo importante durante la stagione 2020 è l’accumulo di detriti alla foce del Frigido. Non solo la foce si tappa con sempre maggior frequenza, ma soprattutto i detriti accumulati vengono trasportati, ogni qualvolta c’è una mareggiata, nelle spiagge a ponente, cambiandone la tipologia. Quelle spiagge caratterizzate da sabbia, stanno infatti diventando sassose.