Si è svolto sabato 29 agosto presso il Museo della Resistenza di Massa l’incontro per la costituzione del Comitato provinciale per il No al Referendum costituzionale che si terrà il 20 e il 21 settembre in concomitanza con le elezioni regionali.
L’incontro ha visto la presenza di cittadini e cittadine, associazioni, partiti e rappresentanti di comitati. Stiamo continuando a raccogliere le adesioni, invitiamo chi volesse aderire a contattarci per email o telefono (comitato.no.ms@gmail.com cell: 3201840190 facebook: Comitato per il No al taglio del Parlamento – Massa Carrara).
Anpi Massa ha messo a disposizione il Museo della Resistenza e la propria sede come luoghi di incontro e organizzazione. Il Comitato avrà principalmente il compito di coordinare e proporre iniziative in provincia di Massa Carrara; il coordinatore è Riccardo Bellé che terrà i contatti con il Comitato Regionale per il No, oltre a curare la comunicazione tramite i canali web e tradizionali.
Il Comitato nasce dal desiderio di difendere la nostra Costituzione nei suoi valori antifascisti, antirazzisti e democratici. La riforma approvata dal Parlamento modifica in maniera sostanziale la natura della Costituzione, pensata come uno strumento per garantire, dopo la dittatura fascista, una reale partecipazione di tutti gli strati della popolazione alla vita politica del paese. La riduzione del numero dei parlamentari, che comporta una riduzione di costi molto limitata (circa 80 milioni di euro, pari allo 0,007 % della spesa pubblica totale), provoca invece una diminuzione drastica della rappresentanza democratica dei cittadini. Noi pensiamo invece che sia necessario migliorare questa rappresentanza e diminuire la distanza fra paese e Parlamento. Tagliare i parlamentari servirà solo a chi vuole fare in modo che i poteri forti della tecnocrazia, che già controllano gran parte della politica, abbiano gioco facile nel aumentare ulteriormente la loro influenza, portando a Parlamenti sempre più omogenei e nei quali la diversità di vedute, soprattutto su alcuni temi, siano pari a zero. Se si voleva dare un segnale di diminuzione dei costi si poteva tagliare lo stipendio dei parlamentari senza diminuirne il numero. Ma in realtà ciò che si vuole tagliare è la rappresentanza democratica in un progetto di riforma in senso verticistico ed elitario.
Tra i tanti aspetti però, tutti gli intervenuti hanno tenuto a sottolineare la grande difficoltà che avranno i comitati di cittadini, i percorsi di democrazia partecipata, i movimenti della società a portare il proprio punto di vista all’ascolto della rappresentanza politica eletta. Chi ascolterà quel territorio o quel movimento locale?
Non ci nascondiamo i problemi reali che vive la rappresentanza politica oggi, ma non è con meno rappresentanti che si migliorano la cose ma con rappresentanti di tipo differente, meno omologati e più aperti alle nuove istanze che si muovono nella società.
Come il No ha sconfitto la controriforma renziana che prevedeva l’abolizione del Senato, siamo convinti che anche stavolta chi ha a cuore la nostra Costituzione respingerà il tentativo di cambiare la natura democratica e partecipativa della politica e della società italiana nata dalla lotta della Resistenza al nazifascismo.