Con riferimento al comunicato del Presidente della Giunta Regionale Enrico Rossi pubblicato ieri 17 Giugno da Toscana Notizie, agenzia ufficiale di informazione della Regione Toscana, con nota di chiarimento dell’avvocatura regionale, Mobit scarl evidenzia come la “nota di chiarimento” travisi lo svolgimento dei fatti. Lo dimostra la semplice cronologia degli eventi.
Infatti è vero che i punteggi assegnati alle due concorrenti erano già noti fin dal 14 Ottobre 2015, e cioè prima dell’intervista rilasciata dal Presidente Rossi in data 13 novembre 2015, ma non è vero che la procedura si era conclusa giacché era ancora in corso la valutazione da parte della Commissione Giudicatrice del PEF (piano economico finanziario), valutazione che fu effettuata soltanto dopo l’intervista, in data 17 novembre 2015, mentre l’aggiudicazione provvisoria a favore di Autolinee Toscane avvenne ancora dopo, in data 24 novembre 2015 e quella definitiva più di tre mesi dopo e cioè il 2 marzo 2016.
La valutazione del PEF di Autolinee Toscane era passaggio tutt’altro che irrilevante, come poi si è visto, dal momento che l’aggiudicazione ad Autolinee Toscane è stata successivamente annullata dal TAR Toscana con la sentenza n. 1548/2016 e dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 8411/2019 proprio per un vizio macroscopico del PEF, incredibilmente non rilevato dalla Commissione.
L’intempestiva dichiarazione del Presidente Rossi nell’intervista del 13 novembre 2015 fu subito rilevata da Mobit con lettera allo stesso Presidente Rossi del 20 novembre 2015 (vedi sotto) nella quale si rilevava come fosse “parso evidente che, tra i possibili esiti della gara del tpl, Lei ne abbia già sposato uno, al punto che, mentre la Commissione sta ancora lavorando, non si è peritato a riferire che nella gara toscana “hanno vinto i francesi”.
Con il suo comunicato di ieri il Presidente Rossi cerca di dissimulare la portata della sua intervista del 13 novembre 2015.
Firenze, 20 novembre 2015
Al Presidente della Regione Toscana
Enrico Rossi
Caro Presidente,
ascoltando la sua intervista su Askanews di venerdì scorso mi è parso evidente che, tra i possibili esiti della gara del TPL, Lei ne abbia già sposato uno, al punto che, mentre la Commissione sta ancora lavorando, non si è peritato a riferire che nella gara toscana: “hanno vinto i Francesi”. La cosa mi ha lasciato davvero esterrefatto perché poco prima il suo Assessore ai Trasporti in una trasmissione radiofonica riferiva esattamente il contrario e cioè che la procedura era ancora in corso con i controlli di congruità sulle offerte e con tutta la fase di verifica dei requisiti ancora da fare.
Magari non vi eravate parlati. Cercherò comunque di vedervi il lato obiettivo. Lei stesso ha indicato: “ha vinto RATP”, facendo chiarezza una volta per tutte su chi sia il vero partecipante alla gara toscana, ovvero la Régie Autonome de Trasports Parisiens, Ente Pubblico di proprietà dello Stato Francese. In pratica lo Stato francese è sceso in campo, in competizione con le aziende della Toscana, con un suo Ente Pubblico che opera in affidamento diretto sull’intera Regione di Parigi dal 1948 e che oggi ha certezza dei propri affidamenti addirittura fino al 2039! Ma non è che non gli piaccia il libero mercato: gli piace quello altrui…; tant’è che, come ha detto il loro rappresentante in Italia Bruno Lombardi, hanno costituito una società apposta (RATP Dev) “per allenarsi” alle gare, ovviamente degli altri.
Quindi si stanno allenando e, siccome a casa loro le gare non le fanno, le vengono a fare qui, dove davvero siamo liberal e Le assicuro che su questo non abbiamo proprio nulla da eccepire.
A noi la concorrenza piace e sta bene; tant’è che le nostre aziende, diversamente da RATP a Parigi, operano in Toscana in virtù di gare regolarmente esperite (14 gare vinte, esattamente quante ne aveva programmate la Regione Toscana). Ed è proprio la normativa pro-concorrenza in Italia e in Europa che stabilisce che i soggetti che hanno predeterminati vantaggi competitivi non possano essere ammessi a partecipare a gare tra soggetti che tali vantaggi non hanno. Per questo chiederemo in tutte le sedi (alla Regione Toscana in primis!) di verificare la sussistenza di tali incompatibilità manifestamente evidenti. Insomma anche noi chiediamo alla Regione Toscana di essere liberal, ma di esserlo davvero e fino in fondo! A scanso di equivoci Le dico che attendiamo con tranquillità il lavoro della Commissione, che -sono sicuro- avverrà con la necessaria serenità; ma La invito a riflettere sull’opportunità e sui riflessi anche soltanto potenziali che le sue dichiarazioni posso determinare nell’ambito di un procedimento amministrativo regionale non ancora chiuso, nonché sui danni alla reputazione e al patrimonio delle nostra aziende che tali dichiarazioni producono diffondendo per certa una notizia che tale non è. Danni a parte, quello che davvero sconcerta è che Lei manifesti in modo così esplicito la sua soddisfazione per l’eventuale (per Lei certo) successo dei nostri concorrenti, mentre riserva alle aziende di Mobit commenti irridenti: “avevamo quattordici consorzi legati alla politica … “, oppure: “avevamo anche tanti sprechi”, insomma ci descrive come i dinosauri destinati all’estinzione. I “carrozzoni” disse in una precedente improvvida intervista.
A fronte di una visione così distorta e fuorviante vorrei darLe qualche buona notizia che La conforterà.
La prima buona notizia è che alla gara partecipa Mobit, una società UNICA che ha come soci tre grandi gruppi industriali: quello di CTT Nord-CAP, quello di Tiemme e quello di Busitalia (FSI), l’azienda leader del trasporto pubblico nazionale. I quattordici consorzi sono stati uno strumento tecnico provvisorio per corrispondere all’articolazione frazionata definita dalla Regione nella precedente tornata di gare e spariranno non appena avremo firmato il nuovo contratto.
La seconda buona notizia è che il TPL, settore ritenuto in Italia “strutturalmente in perdita” in Toscana è in equilibrio: risultato quasi unico nel panorama nazionale. Equilibrio ottenuto dalle aziende Mobit in questi anni con forti processi di ristrutturazione, fusione, spending review, unificazione delle centrali di acquisto; sostenendo un confronto spesso anche durissimo con la parte sindacale, arrivando a risanare il sistema per oltre venti milioni di euro e senza nessuna risoluzione unilaterale di rapporti di lavoro.
La terza buona notizia è che se al centro della Sua azione c’è il cittadino e la qualità dell’offerta, allora dovrebbe auspicare una nostra vittoria, visto che la nostra è l’offerta tecnica migliore. E questo non lo dico io, ma l’ha stabilito la Regione Toscana, assegnandoci il punteggio piùalto. Certo, se al contrario vincesse RATP, la Regione potrebbe risparmiare dei soldi (pochi), ricevendo però minori tutele occupazionali, oltreché minori investimenti in autobus e tecnologie. In conclusione mi auguro che le Sue dichiarazioni sulla gara in corso siano in futuro più neutrali, più rispettose della realtà dei fatti, della dignità delle nostre aziende, delle nostre persone e persino del nostro gruppo dirigente. Questo rispetto lo meritano tutti coloro che mandano tuttora avanti il servizio nonostante stia per iniziare il quinto anno consecutivo (!) senza contratto di servizio,con infinite difficoltà legate tra l’altro ai forti ritardi nei pagamenti da parte degli Enti Locali e della Regione Toscana.
Per concludere, caro Presidente, mi aspetto –almeno per l’avvenire- un atteggiamento da parte Sua di semplice neutralità (non mi sembra domandar troppo…), perché implicito nel suo ruolo.
Come per la moglie di Cesare, che non solo deve essere imparziale, ma lo deve anche sembrare.
Cordialmente
Il Presidente
(dott. Andrea Zavanella)