
“VIALE XX SETTEMBRE è un colabrodo. Sono caduta a causa di una buca e mi sono slogata una caviglia. E mi è andata bene. Due giorni prima una signora ha sbattuto la faccia e si è rotta i denti. Ed è solo un esempio del degrado che regna ovunque in città”. A sollevare il problema è Roberta Guglielmini dell’ufficio H (servizio di prima assistenza informativa rivolto a tutti i cittadini con disabilità) della Uil Pensionati di Carrara. “Siamo ancora in attesa del segnale del cambiamento e, intanto, tutto continua a peggiorare – prosegue la responsabile della Uilp -. Non posso fare a meno di segnalare i disagi per chi deve essere spostato in carrozzella dallo stadio fino a Carrara: è una vera odissea! Per non parlare delle automobili che, segno di un evidente menefreghismo e mancanza di controllo, sono parcheggiate senza criterio sul marciapiede costringendo i pedoni a spostarsi nella strada. All’ingresso dell’autostrada le condizioni del Marble Hotel mettono subito in chiaro la cifra del territorio: in città il degrado è servito, dallo splendido Politeama di piazza Farini, eternamente transennato, simbolo dell’insipienza di una classe politica. La piazza è un disastro, pavimentazione fracassata, pulizia inadeguata, il ‘cinghialetto’ piange e il cavallino non ride, in una vasca sporca senza acqua. Il teatro Animosi è chiuso, la nostra bella Venere ha rivisto il sole dopo gli ultimi interventi, ma le fontanelle sono già a secco. E la scalinata di inizio ‘900 che da via Roma scende in via Rosselli è tutt’ora inagibile”. C’è una sorta di muro di gomma che, anche al cambio di amministrazione, sembra dividere i cittadini da chi governa il bene comune: “Parliamo di degrado urbano che parte da lontano. Sono carrarina del centro storico, conosco muri, vicoli e anfratti della mia città e sono testimone di quello che è accaduto: dove sono finiti gli arredi liberty, le edicole, i vespasiani (i servizi igienici pubblici in città sono praticamente inesistenti), i meravigliosi lampioni? Dove sono i busti in marmo dei personaggi illustri posti lungo il vialetto d’ingresso a Piazza d’Armi, la piastronata del settecento di “via dei Buttinetti”? Dove sono le strutture originali e i marmi del palco della musica? E le fontanelle di ghisa alle quali i cavatori prima di ritornare a casa si rifocillavano con un ultimo “grostello” di pane ammorbidito nell’acqua? Non può essere svanito nel nulla. Si è costruito senza logica e senza criterio minando irreparabilmente la sicurezza idrogeologica del territorio. Bastano due gocce d’acqua per mettere tutti in allarme, la marmettola invade fossi, canali e strade e l’acqua non scorre più nelle sue sedi naturali. Insomma – conclude – c’è da intervenire presto, contro il degrado che imperversa ovunque. Siamo sicuri che la stretta sulle spese delle amministrazioni comunali sia funzionale al risparmio? Prevenire non è meglio che curare? Attendiamo fatti concreti”.