
“Ho incontrato l’amministratore unico e il responsabile amministrativo di Sviluppo Toscana e li ringrazio per lo scambio proficuo di informazioni sull’attività di questa società in house che di fatto gestisce con 57 dipendenti larga parte di quanto la Regione Toscana fa in termini amministrativi sui Fondi Europei, POR Fesr 2014-2020, e ad esempio contributi per eventi calamitosi come da ultima l’alluvione di Livorno” così Bianchi al termine dell’incontro.
“Durante il sopralluogo abbiamo potuto visitare il celebre immobile che prima ospitava gli uffici della società, l’ex portineria Dalmine – ha aggiunto il Cinque Stelle – e mi sono trovato di fronte uno spettacolo sconfortante: un anno e mezzo fa circa, fortunatamente di sabato pomeriggio quindi a uffici chiusi, è venuta giù una parte del controsoffitto spezzando parte di una splendida scala in marmo presente e obbligando l’amministrazione a sgomberare l’edificio puntando su un annesso vicino”
“E’ una tristezza vedere un immobile di pregio del genere, patrimonio regionale, in stato di abbandono” ha dichiarato il vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali “Questo immobile avrebbe potuto e dovuto ospitare un incubatore d’imprese che negli anni è stato di fatto abbandonato. Paradossale in un’area economicamente depressa come questa”.
“Oggi Sviluppo Toscana ha abbandonato questa vocazione d’impresa – ha precisato Bianchi – affitta giusto quattordici spazi ad imprese locali, perché è stata dirottata dalla Regione a suo braccio amministrativo dedicato all’amministrazione dei bandi, soprattutto europei, grazie a personale estremamente specializzato”.
“Abbiamo saputo a riguardo dall’amministratore unico che tutta l’area dove oggi lavorano circa 57 dipendenti, oltre la metà a tempo indeterminato, è in vendita. A giugno arriverà la perizia per stimare quanto vale e Sviluppo Toscana si vorrebbe trasferire in spazi più ridotti. Abbiamo chiesto se resterà comunque a Massa e l’amministratore ci ha precisato che essendo i 33 dipendenti a tempo indeterminato della zona, ritiene questa l’opzione più probabile. Ci conforta la rassicurazione ma monitoreremo e faremo pressione affinché questo accada”
“Sviluppo Toscana deve restare qui con la sua sede operativa e avvieremo uno studio per verificare le prospettive di rilancio del supporto all’impresa, soluzione per noi necessaria nei periodi dove si parla di industria 4.0 e un’area come questa deve poter avere un incubatore e acceleratore d’impresa degno della sfida di questo territorio” ha evidenziato Bianchi “Già in altre occasioni abbiamo espresso la nostra volontà di studiare un percorso di fusione tra le due partecipate regionali che sono enti intermediari per i Fondi UE: Sviluppo Toscana e Fidi Toscana. Insisteremo sul punto perché insieme potrebbero garantire servizi sinergici, fatto salvo di evitare ogni conflitto di interesse”.