Un’organizzazione di produzione e commercio di banconote false è stata sbaragliata dalle forze dell’ordine di Massa nel corso di un’operazione congiunta del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, della squadra mobile della Questura e della Polizia Stradale. Le indagini della Procura, coordinate dal Sostituto Procuratore Alberto dello Iacono, hanno portato all’arresto di quattro persone, tra i 28 e i 44 anni, residenti nelle province di Massa, Lucca e La Spezia e legati tra loro da rapporti di parentela o di amicizia. Tre sono in carcere, uno ai domiciliari. Altri quattro arresti erano avvenute durante le indagini. Tutto iniziò nel novembre 2016 quando la polizia arrestò un corriere, un uomo apuano con 62 banconote false da venti euro, identiche tra loro nell’identificativo seriale alfanumerico. Un altro uomo fu denunciato a piede libero. Seguirono due arresti sulla Cisa ed un uno su un treno Napoli-Genova, dove uno straniero viaggiava con i soldi nascosti nelle parti intime.
Con lunghi pedinamenti e intercettazioni, è stato ricostruito il viaggio delle banconote da 10, 20 e 50 euro che arrivavano a Massa da Napoli e Milano. Nel capoluogo lombardo c’era una centrale di produzione. I commercianti di banconote sfruttavano anche la loro attività di ambulanti di frutta e verdura e di ristorazione. I soldi al telefono venivano indicati come fragole, meloni, finocchi oppure casse. Nei sottofondi delle sponde laterali dei furgoni in cui riponevano la frutta, infatti, venivano nascosti puzzle in cui riponevano i soldi falsi. Il prezzo di acquisto delle banconote false da immettere in circolazione, oscillava, a seconda del valore nominale e della qualità della fattura, da 4 a 20 euro. Le indagini proseguono perché molti di quei soldi prodotti ed immessi sul mercato sono ancora in circolazione.