I lavoratori di Nca tornano a scendere in strada a una settimana esatta dall’ultima mobilitazione. E lo fanno perchè nel frattempo sono state consegnate altre due lettere di licenziamento. Il numero degli addetti al servizio di guardianaggio rimasti a casa per decisione della proprietà sale così a 3. A loro si aggiungono 4 colleghi che hanno accettato una buonuscita per lasciare il posto di lavoro. Mentre gli altri tre impiegati nel settore, secondo fonti sindacali, sono regolarmente al lavoro in cantiere.
Lo stillicidio di posti nella fabbrica di viale Colombo dunque prosegue. Nonostante gli appelli dei sindacati, l’impegno del prefetto a chiedere un incontro al ministero dello Sviluppo e la lettera con cui il sindaco di Carrara Francesco De Pasquale ha chiesto un congelamento della procedura e la disponibilità della proprietà a mettersi attorno a un tavolo per scongiurare la perdita di altri posti di lavoro. Di qui la protesta organizzata da Fiom-Cgil, Fim-Cisl e Uilm-Uil davanti la sede di Nca con tanto di operai licenziati in catene:
Al presidio di questa mattina hanno partecipato Anpi, Casa Rossa, una delegazione degli ex dipendenti Rational, alcuni consiglieri comunali del Movimento 5 Stelle e del Pd. Presenti anche il segretario provinciale della Cgil Paolo Gozzani, Massimo Braccini, segretario generale della Fiom Cgil Toscana e la senatrice pentastellata Sara Paglini che ha contatto governo e ministero dello Sviluppo per chiedere un incontro sulla vertenza Nca. Il presidio si è protatto fino al tardo pomeriggio in attesa della convocazione in prefettura sollecitata fin dalla prima mattinata dai sindacati di categoria.