“Quanto dichiarato da Claudia Bienaimè è totalmente falso sia per quanto riguarda l’organizzazione della senologia, sia relativamente alle assunzioni e alla spesa”. Chi interviene in risposta all’ex consigliera è la direttrice generale, Maria Teresa De Lauretis.
“Non solo non vi è alcuna intenzione di smantellare il centro senologico ma al contrario abbiamo già approvato, con delibera n. 948 del 28 settembre 2017, la nuova organizzazione che prevede, su Massa, una struttura semplice aggiuntiva dipartimentale di Oncologia Chirurgica Ricostruttiva della Mammella, con personale dedicato (sono già stati assegnati 2 infermieri in più) guidata dalla dottoressa Gina Tassinari che sarà totalmente autonoma dalla chirurgia generale.
Sull’argomento interviene anche la dottoressa Gina Tassinari. “La struttura definita come in via di smantellamento ha effettuato, nel 2016, ben 2502 (2393 nel 2015) prestazioni ambulatoriali , fra visite, medicazioni, prelievi con ago su guida ecografica; un volume di tumori della mammella (primi tumori) operati in un anno >150, come richiesto per i centri senologici (204 nel 2016), con approccio oncoplastico e interventi di chirurgia ricostruttiva. Tutta l’ attività senologica coinvolge la radiologia (mammografie, ecografie) l’oncologia, la radioterapia, l’anatomia patologica, la medicina nucleare, la fisioterapia, la psiconcologia e il volontariato presente sul territorio (Volto della Speranza), ecc. “Quindi – conclude la dottoressa – per noi che lavoriamo tutti i giorni (sia prima che dopo “il provvedimento “ in questione) per e con le donne affette da tumore della mammella e con i loro famigliari, è assolutamente inaccettabile vedere scritte tante assurdità legate alla perdita per trasferimento volontario di ‘uno dei professionisti più quotati’, che sarà sostituito a breve”
“I dati di attività in crescita – riprende la direttrice generale – confermano che l’intenzione è quella di rafforzare la senologia massese che vedrà anche l’inserimento nello staff di un chirurgo plastico ricostruttivo che prima non c’era. Inoltre, sarà sostituito il chirurgo che, per scelta personale, si è trasferito in un’altra struttura e sottolineo che il nuovo chirurgo sarà scelto tra coloro che hanno un’esperienza comprovata nella chirurgia della mammella”. “Con la riorganizzazione della senologia massese – continua la direttrice generale – la dott.ssa Tassinari avrà una maggiore autonomia nell’organizzazione dell’attività e del percorso senologico e in attesa dell’arrivo del nuovo chirurgo sarà supportata dai medici della breast unit di Livorno che ruoteranno su Massa”. “Non si capisce a cosa si stia riferendo Claudia Bienaimè e quale siano gli atti che porterebbero allo smantellamento della senologia, visto che gli unici documenti ufficiali deliberati portano verso un rafforzamento della senologia con la creazione di una breast unit totalmente autonoma”.
Assunzione di Personale
“Non ho mai affermato che le assunzioni sono bloccate fino a gennaio 2018 ma, anche in questo caso, gli atti da me firmati vanno in tutt’altra direzione, infatti il 4 ottobre scorso ho chiesto e ottenuto l’autorizzazione per l’assunzione, entro il 31 dicembre 2017 nella ASL Toscana nord ovest, di 27 medici, 9 ostetriche e 3 infermieri. Inoltre, entro fine anno entreranno in servizio nell’ex ASL 1 di Massa, ulteriori 21 unità di personale (52 in tutta la ASL). Ribadisco che non ho messo alcun blocco alle assunzioni per motivi di bilancio ma in accordo con la Regione Toscana ho autorizzato la copertura del turn over”.
Spesa
“Anche su questo punto Claudia Bienaimè non ha colto nel segno, non esiste un aumento di spesa di 160 milioni, queste sono cifre del tutto incomprensibili e non realistiche. Gli unici aumenti reali sono quelli relativi alla spesa farmaceutica per garantire a tutti i pazienti che ne hanno i requisiti, le terapie gratuite innovative per curare l’epatite C, una battaglia vinta dalla Regione Toscana”.
“Evidentemente – conclude la De Lauretis – Claudia Bienaimè si è adeguata al mondo delle fake news che, oltre a divulgare notizie non vere, creano allarme ingiustificato nella popolazione e discredito sul sintema sanitario pubblico”