Andrea Vannucci, Silvia Dell’Amico, Riccardo Valdettari, Dante Benedini, Riccardo Bertoloni, Fabrizio Marselli, Pierpaolo Delia, Carlo Boni, Alessandra Masetti, Valerio Menconi, Davide Poletti, Thomas Santi Cassani e Fiorella Fambrini. Sono loro i dissidenti sospesi dal Pd per essersi candidati alle ultime amministrative di carrara sotto l’egida di forze politiche e movimenti avversi ai democratici. Lo ha stabilito la commissione commissione regionale di garanzia del Pd Toscano che ha di fatto accolto il ricorso presentato presentato da Gianni Anselmi, commissario dell’unione comunale di Carrara. La decisione ovviamente ha suscitato subito la reazione dei diretti interessati. Tra i più duri Andrea Vannucci, uno dei protagonisti della rottura in via Groppini, designato candidato sindaco dall’assemblea comunale del Pd a gennaio e “rinnegato” dopo il commissariamento tanto da correre alla guida di una coalizione di centro sinistra alternativa ai democratici. «È un procedimento che è stato impostato come d’abitudine in quel partito. In pratica allontanano tutti quelli che criticano o contestano la loro linea solo per essere liberi di fare quello che vogliono» attacca l’ex democratico. Altrettanto dura Fiorella Fambrini, ex vicesindaco e militante del Pd, candidata alle ultime elezioni con Rinascita: «Apprendo oggi dai quotidiani locali che “i dissidenti di Carrara sono stati sospesi dal Pd. Ma io, già i primi di maggio, avevo inviato per raccomandata al segretario provinciale Cesare Leri la mia auto sospensione in forza delle vicissitudini interne» precisa Fambrini, sottolineando che nel suo caso la sospensione riguarda «un soggetto che si era auto sospeso in precedenza e volontariamente».