Nei prossimi giorni, Montignoso Democratica presenterà un’interpellanza in merito al fallimento di Coimpre, il Consorzio di imprese che ha realizzato il polo artigianale della Renella. Purtroppo il comune di Montignoso da questo fallimento, subirà un danno ingente. Come già ricostruito in diversi articoli, apparsi in questi giorni sulla stampa, nell’ambito dell’edificazione del polo artigianale era prevista la realizzazione di un giardino pensile da mettere a disposizione della comunità. Tale opera non sarebbe stata un gentile omaggio della società Coimpre al proprio comune, ma era un vincolo presente nella concessione edilizia, per il quale la società ha avuto uno “sconto” sugli oneri di urbanizzazione dovuti di oltre duecentomila euro. Facciamo quindi una piccola ricostruzione della vicenda, il comune sconta più di 200.000 euro di oneri di urbanizzazione, in cambio della realizzazione del giardino pensile. I lavori iniziano, i capannoni vengono realizzati e venduti, in gran parte alle stesse aziende appartenenti al consorzio, mentre del giardino pensile non si hanno notizie. A garanzia dell’opera la Coimpre aveva presentato una regolare fideiussione. In una situazione normale il comune, scaduti i termini per l’esecuzione dei lavori, avrebbe provveduto ad incassare la fideiussione, in questo caso invece si fa finta di niente e la si lascia scadere. Inoltre dal 2011 non viene fatto nessun altro atto per tutelare gli interessi della propria comunità.

Oggi la società è fallita e temiamo che questo possa compromettere in maniera definitiva la possibilità del comune di vedere realizzata l’opera, oppure di avere un adeguato risarcimento economico. Naturalmente in tutta questa gestione ci sono delle grosse responsabilità politiche, a partire dal sindaco Gianni Lorenzetti, che nelle passate amministrazioni è stato Assessore e consigliere, oltre che primo presidente del consorzio Coimpre. E’ evidente che siamo davanti ad un enorme conflitto di interessi. Su questo conflitto d’interessi e su ciò che il comune farà per tutelare i propri cittadini, l’Amministrazione deve rispondere. Non possiamo accettare che si aumentino le spese per il pulmino scolastico di 100 euro a bambino in un anno, a causa delle difficoltà economiche, e poi dall’altra parte sapere che si regalano più di 200.000 euro ad un consorzio di aziende “amiche”. Purtroppo sono numerose le situazioni in cui vengono applicate due unità di misura, basti pensare al mancato incasso delle royalties da parte del gestore di Cava Fornace. A tal proposito ricordiamo tutti l’impegno preso dal sindaco Lorenzetti, davanti ai propri cittadini nel dicembre scorso, a mettere in atto tutte le azioni possibili nel caso in cui la Programma Ambiente avesse ulteriormente ritardato i pagamenti. Nella realtà ad oggi, anche in questo caso non è stato fatto niente e il debito della Programma Ambiente continua ad aumentare. Chiudiamo con un duplice auspicio, da una parte speriamo che si faccia di tutto per tutelare gli interessi del comune, dall’altra speriamo che alla fine non debbano pagare le aziende che hanno comprato i capannoni dalla Coimpre senza avere responsabilità sulla gestione del consorzio e sulla mancata realizzazione del giardino pensile.