
MASSA. Ancora quattro gli asterischi accanto ai valori usciti dai laboratori dei tecnici Arpat per il secondo campionamento Ostreopsis Ovata del mese d’agosto. In tutti e quattro i punti monitorati dall’agenzia ambientale della Regione Toscana, i parametri sono stati superati. I valori sono addirittura superiori a quelli dell’ultima volta che già sforavano le soglie di sorveglianza indicate nelle linee guida del Ministero della Sanità per la “Gestione del rischio associato alle fioriture di Ostreopsis Ovata nelle coste italiane”.
Come mostra la tabella accanto, all’imbocco della vasca dell’ostello della gioventù, alla vasca centro sub (colonia Fiat), in corrispondenza del bagno Mauro e del bagno Rossi la presenza della microalga ha avuto un’impennata rispetto al precedente campionamento che seppur avesse confermato che l’Ostreopsis non se n’era andata, aveva dato motivi per pensare che la fioritura fosse in recessione. A quanto pare non è così.
I risultati resi noti ieri da Arpat parlano chiaro. E la popolazione cellulare dell’alga, la sua densità ovvero, non va sottovalutata perchè effetti sulla salute dei bagnanti per sintomatologie che sembrerebbero riconducibile alla presenza dell’alga, sono stati documentati a partite da densità superiori a 30.000 cell/L.
Siamo ben oltre questi livelli. Al bagno Rossi, ad esempio, il monitoraggio ha rilevato unapopolazione cellulare dell’Ostreopsis Ovata pari a 224.000 cell. Si tratta di valori molto vicini a quelli del campionamento del 16 luglio quando a far preoccupare non furono soltanto i dati Arpat ma anche alcuni bambini che si erano presentati alla guardia medica accusando malesseri quali febbre, dolori muscolari, mal di gola e congiuntiviti, tutti riconducibili all’alga; o meglio: riconducibili alla loro prolungata esposizione alle tossine che la Ostreopsis rilascia nell’aerosol.
ALGA TOSSICA, SI SENTONO MALE IN DIECI
Insomma ci risiamo, siamo di nuovo a parlare dell’alga tossica che di questa estate 2016 è diventata il tormentone anche perchè spulciando tra i dati della banca dati Arpat emerge che si, anche negli anni precedenti l’alga aveva fatto paura ma mai per un periodo prolungato come quest’anno.
Abbiamo chiesto ad Arpat il perchè di queste oscillazioni a distanza di poco più di 15 giorni (il monitoraggio viene effettuato nel periodo estivo, con frequenza mensile a giugno e settembre e ogni 10-15 giorni in luglio e agosto) e hanno ribadito che i tratti di costa che favoriscono la fioritura hanno caratteristiche geomorfologiche, tra cui barriere artificiali (quindi con scarso ricambio idrico) e acque con temperature elevate, che ritroviamo nella costa apuana.
Per un miglioramento della situazione, le mareggiate dei giorni scorsi non sono servite e neppure l’abbassamento della temperatura esterna ha condizionato la fioritura.
il tirreno