«Salve, devo denunciare un furto in auto». Dica. «Hanno aperto l’auto, rubato tutto e richiuso a chiave». Sembra la scena tragicomica di un film di Woody Allen, con il protagonista un po’ visionario che viene preso per pazzo. E invece è un (quasi) normale dialogo all’interno della caserma dei carabinieri di Massa, dove iniziano a arrivare casi di furti in auto senza scasso.

Nessun martello, sasso o piede di porco per entrare: adesso le auto si aprono con un click. Un telecomando, un codice ed è fatta. D’altronde gli anni Novanta sono finiti da un po’ anche per i ladri e pure i furti, ora, sono hi-tech. E nonostante Massa sia ancora un baluardo dei furti “all’antica” (vetro rotto e via) , iniziano a venir registrati casi: c’è chi aveva parcheggiato all’autogrill per prendere le sigarette e al ritorno non ha più trovato il cellulare, chi invece ha lasciato la borsa in auto per portare il carrello della spesa e al ritorno non l’ha più trovata. Stesso modus operandi: auto intatta, chiusa a chiave. Con annessi dubbi: ma l’avrò perso, il cellulare? L’avrò dimenticata da qualche parte, la borsa? E invece no. Nessun segno di demenza senile: i ladri ci sono e hanno colpito davvero.

Due casi arriveranno anche a giudizio, grazie alle indagini dei carabinieri, coordinate dal sostituto procuratore Roberta Moramarco. Vittime due donne a cui è stata rubata la borsa nel parcheggio del centro commerciale MareMonti, in giorni diversi: l’avevano entrambe lasciata, dopo la spesa, per andare a riportare il carrello. E al ritorno la brutta sorpresa: la borsa non c’era più. «Ma non c’erano nemmeno segni di infrazione», chiarisce il pm. Grazie alle telecamere è stato possibile risalire ai ladri. Nelle registrazioni si avvicinano all’auto, aprono la portiera, rubano e vanno via.

Difficile capire quale ingegno abbiano utilizzato i due, dal momento che durante la perquisizione non sono stati trovati telecomandi o apparecchi elettronici. Ma “in commercio”, ce ne sono di diversi tipi. Tra le tecniche moderne di furto ci sono telecomandi che riescono a copiare a distanza la frequenza emessa dalla chiave elettronica per l’apertura e la chiusura delle porte. Quindi il ladro può aprire e chiudere l’auto con comodo. L’altro è il jammer, dispositivo elettronico che intercetta e blocca i meccanismi di chiusura elettronica; in altre parole il padrone dell’auto è convinto di averla chiusa e invece è rimasta aperta. Ancora più facile poi aprire le auto dotate di un sistema keyfree, quello, in altre parole, dove basta avvicinarsi al veicolo e il sistema a bordo riconosce la chiave il telecomando nel taschino. In questo caso è un gioco da ragazzi per i ladri aprire le auto, dal momento che con una semplice antenna possono comunicare il codice alla centralina dell’auto, assolvendo al compito della smart key. In pratica i ladri di codici captano la frequenza radio tra la chiave elettronica e l’auto e registrano tutte le informazioni codificate. Con il codice, il ladro possiede, a nostra insaputa, un duplicato del telecomando smart e potrà aprire l’auto quando vuole. In genere i furti – sia a livello nazionale sia a quello locale – avvengono negli autogrill o nei parcheggi dei centri commerciali, dove quindi i ladri possono appostarsi indisturbati. I casi a Massa, come detto, non sono molti (almeno quelli noti). Il metodo preferito sembra essere ancora quello dei finestrini rotti. E qui, purtroppo, i casi non si contano più. «Solo nell’ultimo mese mi sono arrivate una marea di segnalazioni – spiega il pm, Roberta Moramarco – e sono solo una parte. Molte persone non denunciano nemmeno perché sanno che è difficile, in assenza di telecamere, risalire ai ladri»

il tirreno