Sono giorni non semplici per l’assessore al Sociale Alessandro Balloni e per i funzionari dell’ufficio casa di Massa. Il perché è facile da capire: il 14 giugno scorso è uscita la nuova graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, 26 pagine fitte di nomi, 406 famiglie con l’unica speranza di ricevere una casa e, come avviene per ogni nuova graduatoria, le polemiche, le delusioni e le attese dei primi in classifica sono state alle stelle.

A gettare benzina sul fuoco ci pensano numerosi esponenti di partiti di centro destra, o di movimenti che negli anni hanno fatto dello slogan «prima gli italiani» un must. Proprio ieri, era stato il segretario regionale di Forza Nuova, Francesco Mangiarancia, a tirare in ballo la questione, parlando di «cittadini massesi beffati dal ritardo con cui sono state pubblicate le graduatorie e dal solito trattamento anti italiani». L’esponente di Forza Nuova non ha usato mezzi termini, insomma.

A Massa, come è visibilmente chiaro scorrendo la graduatoria, sono i cittadini stranieri ad occupare i primi posti in classifica e, anzi, a rappresentare la percentuale più alta degli aventi diritto. Per cui è facile cadere nell’errore: «Sono privilegiati»; «Hanno più figli, quindi ottengono più punteggio» ; «Risultano disoccupati ma fanno lavori in nero». «Di queste frasi ne ho sentite a centinaia -commenta l’assessore Balloni- e ne sono profondamente addolorato. Per me, per il comune di Massa, la casa è stata data a cittadini massesi, cittadini di diverse nazionalità, ma pur sempre concittadini, senza differenza alcuna. Inoltre, vorrei che fosse chiaro, non abbiamo fatto altro che rispettare la legge 69/1969; non abbiamo fatto né più né meno di quanto ci è stato chiesto; non siamo stati più bravi di altri, né meno attenti. A cuore aperto voglio dire che la casa è un diritto per tutti e il comune ha il dovere di garantirla, stando all’interno delle regole». Per stilare l’ultima graduatoria il comune di Massa ha dovuto tener conto della legge 69/1969 della Regione Toscana, che è stata poi modificata nel 2015. «Non abbiamo potuto sottostare alla nuova normativa, perché il comune lavora alla graduatoria dal 2013, e fa fede la legge in vigore; utilizzeremo la nuova legge del 2015 da adesso in poi per stilare la graduatoria nei prossimi 5 anni».

Questo dettaglio è importante perché, spiega l’assessore, «in cinque anni è cambiato il mondo e, se avessimo dovuto utilizzare i nuovi parametri della legge, la graduatoria non sarebbe stata questa». Il primo mito da sfatare è che gli stranieri a Massa occupano posti più alti in classifica perché più poveri e con più figli: «Non è così-dice Balloni-; a far schizzare in alto il punteggio sono le precedenti condizioni abitative, igienico e sanitarie; la maggior parte di queste persone vive in vere e proprie baracche; solo successivamente influisce il nucleo famigliare e il reddito». I parametri di legge sono precisi: chi è soggetto ad uno sfratto ottiene 4 punti; per alloggio improprio ( quello di cui parlava l’assessore) 5 punti; per alloggi antigienici 2 punti; 3 punti se si è vissuto in strutture convenzionate per almeno un anno; 3 punti anche per il così detto sovraffollamento, ovvero un nucleo famigliare superiore a cinque persone; una persona sola con a carico dei figli ha diritto a 3 punti in più, ma non per ogni figlio ( come si pensa in giro); l’invalidità al 100 per cento da diritto a 2 punti, 1 punto fino al 67 per cento. Il reddito influisce poco: 2 punti nella fascia più bassa, quella calcolata sulle pensioni minime dell’Inps, 1 punto o zero punti per le altre fasce a salire. Hanno potuto partecipare persone con un Isee di 16 mila 500 euro, sopra il quale l’ammissione è stata scartata. “Impossibile facilitare qualcuno-ribadisce l’assessore Balloni- o discriminare altri; come avete potuto vedere non ci sono premialità per gli stranieri e non ci sono neanche case Erp vuote che ci stiamo conservando per chissà chi”.

La fila all’ufficio casa, che l’assessore ha ringraziato più volte, ha visto soprattutto i primi in classifica fare la domanda fatidica: «Quando sarà libero un appartamento?». L’assessore ha risposto senza dare false speranze e aspettative: «Ci sono 3, massimo 4 appartamenti che potremmo dare subito; gli uffici devono effettuare gli ultimi controlli sulle famiglie e poi potranno assegnarli; 15 appartamenti, invece, sono quelli che Erp sta ristrutturando e contiamo entro la fine dell’anno di assegnarne almeno la metà. Ogni giorno poi- conclude Balloni- portiamo avanti la lotta agli alloggi occupati senza averne diritto ed ogni giorno è buono perché si sblocchi qualcosa».

il tirreno