«Sull’assistenza domiciliare siamo ai primi posti in Toscana e anche per quanto riguarda l’assistenza intermedia (o territoriale) i servizi offerti sono di livello, con 34 posti per le cure intermedie» parola di Monica Guglielmi, Responsabile della Zona Distretto delle Apuane che parlando della gestione dei pazienti al di fuori del “Noa” ha sottolineato che nessun malato viene mai abbandonato. Il problema semmai sono le Case della Salute o meglio le nuove sedi destinate ad ospitarle con tutti i servizi annessi.
la Casa della Salute di Carrara, oggi ospitata alla sede del Cup in piazza Sacco e Vanzetti, attende di essere trasferita al vecchio Ospedale Civico dove devono essere effettuate una serie di opere edili previo il “trasloco” di alcuni ambulatori – vedi ginecologia, mammografia e senologia – al Monoblocco. La Casa della Salute di Avenza, dal canto suo, deve essere “ampliata” andando a occupare i locali della ex media Da Vinci a disposizione ormai da gennaio. «Attualmente non sono in grado di comunicare i tempi di completamento delle sedi» ha ammesso la dottoressa Guglielmi. «I servizi comunque sono garantiti» ha tenuto a precisare il dottor Mauro Vatteroni, spiegando che ad esempio la Casa della Salute di Carrara, attualmente, con i suoi 7 medici di famiglia, “serve” 10 mila utenti (circa 150 al giorno). E per quanto possano essere migliorati e potenziati servizi e sedi, hanno detto chiaramente la dottoressa Guglielmi e il dottor Vatteroni, una Casa della Salute non potrà mai ospitare un punto di primo soccorso né “smaltire” i cosiddetti codici bianchi. «Per l’assegnazione del codice servono strumenti diagnostici disponibili solo al Pronto Soccorso» ha tagliato corto il dottor Vatteroni, stroncando le speranze dei 7 mila carraresi che hanno sottoscritto la petizione del comitato “Rivogliamo il Monoblocco” per aprire un punto di primo soccorso a Carrara. «E’ tecnicamente impossibile se non pericoloso» ha aggiunto il professionista, precisando che solo in centri molto isolati e distanti dagli ospedali, le Case della Salute possono essere dotate degli strumenti necessari per il primo soccorso, «ma non certo in una città come Carrara – ha concluso Vatteroni – che sorge a soli 15 minuti dal primo nosocomio».