Pensava di poter continuare, indisturbato, a rimanere in Italia da clandestino, nonostante il suo ritorno in Albania nel 2015, alla vigilia di Natale, in esecuzione di un provvedimento di espulsione adottato dalla Prefettura di Varese. Ma non aveva fatto i conti con il noto dispositivo a reticolo che gli equipaggi della Polstrada stanno attuando sulle arterie della Toscana, su input della Direzione Centrale delle Specialità e del Servizio Polizia Stradale del Dipartimento di P. S.
Nella notte di Pasqua, una pattuglia della Sottosezione di Pontremoli ha intercettato un cittadino albanese di 23 anni che, a bordo di una Ford Focus, era entrato in un’area di servizio dell’A/15, nei pressi di Mulazzo (MS). La sua condotta era inconsueta e ciò ha insospettito gli investigatori della Polizia Stradale che, utilizzando le nuove strumentazioni a bordo del veicolo in dotazione, hanno arrestato lo straniero.
Infatti, dalla banca dati è risultato che l’albanese non poteva rientrare in Italia prima del 2020, in applicazione di una direttiva europea del 2008 sui rimpatri, recepita dal legislatore italiano.
L’arresto è stato convalidato dalla Procura di Massa Carrara che, nell’attesa del processo, ha imposto allo straniero la misura cautelare dell’obbligo di firma.