Leggiamo sulle cronache locali l’interrogazione che il consigliere Stefano Benedetti ha presentato al sindaco di Massa, dandone ampia diffusione sulla stampa. Di per sé quanto affermato dal consigliere non meriterebbe risposta (anche per non alimentare la sua ampiamente anticipata campagna elettorale). Ma alcuni numeri è bene che si conoscano.
Nel 2014 i rifiuti trattati al Cermec sono stati pari a 110.286.980 kg dei quali 76.860.810 kg di rifiuti indifferenziati. Nel bilancio dell’esercizio l’utile ante imposte è stato di 1,7 milioni per un fatturato di 14,6 milioni. Nello stesso anno i dipendenti erano 55 e le ore ordinarie lavorate sono state 78.894.
Nel 2015 (annualità alla quale si riferisce il premio erogato all’inizio di questo mese) i rifiuti trattati sono stati in totale 144.428.040 kg dei quali 97.453.780 kg di indifferenziato. L’utile ante imposte è di oltre 3 milioni per un fatturato di circa 18 milioni. Nello stesso anno i dipendenti sono scesi a 53 per 76.364 ore ordinarie lavorate.
A questo si aggiunga il blocco del turn-over e di qualsiasi progressione di carriera, oltre alla drastica riduzione degli straordinari.
Con questi numeri l’azienda ha potuto ridurre i costi a carico dei cittadini, riducendo la tariffa di conferimento dell’indifferenziato (riportandola ai livelli del 2009): cosa che, come di recente è stato riconosciuto dagli amministratori, ha permesso di realizzare economie nel bilancio comunale per 400.000 euro, somma che finanzierà i progetti di raccolta porta a porta da parte dell’ Asmiu.
Con questi stessi numeri la società sta facendo fronte puntualmente agli impegni concordatari per risanare i danni fatti dalle precedenti gestioni, danni rispetto ai quali i lavoratori non hanno certamente colpe e per i quali hanno pagato a loro volta un prezzo: perché il consigliere non ha espresso solidarietà ai dipendenti di Cermec quando nel 2011 hanno sottoscritto un accordo con cui hanno accettato di congelare per tre anni, il premio di produzione che, come noto, non è un beneficio ma un diritto contrattuale.
Se dunque l’azienda ha ottenuto questi risultati di “produzione” ci sembra sacrosanto che a chi produce (cioè i lavoratori, non certo le macchine) vengano riconosciuti anche incentivi economici. Vorremmo anche aggiungere che Cermec è probabilmente una delle poche aziende pubbliche in cui questo premio viene attribuito nel rispetto del contratto di lavoro e cioè non solo in base alla sola e semplice presenza oraria ma anche alla valutazione di criteri di efficienza e produttività oggettivi. Va anche sottolineato come il costo totale delle spese per il personale non aumenterà, in ragione delle reintroduzione degli incentivi fiscali da parte del Governo.
Ci permetta quindi il consigliere Benedetti di rassicurarlo: i lavoratori del Cermec hanno ben chiaro il loro ruolo e la delicatezza del loro servizio, che è un servizio indispensabile, pubblico e finanziato dai cittadini.
Ed è anche per questo che sono orgogliosi dei risultati ottenuti e non si sentono affatto ” premiati” ma semmai giustamente retribuiti per il conseguimento di questi stessi risultati.