È stato come riavvolgere il nastro. Per tre volte. Tu arrivi di buon mattino al bar per affrontare una giornata di lavoro e accogliere i clienti con il sorriso e ti trovi di fronte alla porta rotta, alla dispensa distrutta e svuotata, alla cassa forzata. Ti fai forza, sistemi ogni cosa, speri che sia un episodio isolato. Riparti. Passa qualche giorno e la scena si ripete e tu chiami ancora le forze dell’ordine, denunci, aggiusti. Ma quando, per la terza mattina, sei di fronte alla devastazione dei ladri, beh allora ti senti ko. È così che si sente Luca Corsi, titolare del notissimo bar Tripoli, lungo viale Roma, a pochi passi dal mare: tre colpi in 10 giorni. Da quelle parti i ladri non si sono visti per anni, ma adesso stanno davvero recuperando il tempo perso e passano al setaccio negozi e bar.
«Quello che è accaduto a noi – spiega Corsi – è successo anche a parecchi altri colleghi nella zona, con colpi a raffica nel giro di pochi giorni». I ladri agiscono con estrema attenzione: il bar Tripoli chiude a mezzanotte e poco dopo entra in servizio il pasticcere che lavora nel fondo accanto. Ma i professionisti del colpo sanno come muoversi e riducono al minimo i rumori.
Tre colpi e – spiega il titolare del bar – tre porte rotte: «Ogni volta hanno scelto un ingresso diverso». Cercano soldi, ma in cassa non c’è nulla così la prima volta puntano dritto alla dispensa e si portano via tutto, prosciutti compresi. Qualche giorno e tornano, ma la dispensa non è stata ancora riempita: scelgono un’altra entrata e si prendono un Ipad lasciato nel bar. Non contenti, mettono a segno un terzo colpo e sfondano un’altra porta, ma rimangono a bocca asciutta perché nel bar non c’è più nulla. Se non la fatica di chi deve ricominciare: «Capisco che per molti la vita sia dura, ma credetemi che così davvero non si va avanti». Tre furti, due denunciati e un bell’esborso per installare allarme e videocamere
il tirreno