Il ritorno di SEL all’interno della maggioranza che amministra il Comune di Massa ci è sembrato fin da subito un atto politico distorto e comunque contrario a qualsiasi  regola di buon senso e di saggezza politica.

Non può non stupire e creare perplessità  il fatto che nel momento in cui a tutti i livelli SEL si appresta ad essere parte integrante di un processo di ricomposizione della sinistra contro la deriva neo-liberista del PD a livello nazionale il gruppo dirigente locale di SEL abbia deciso  di rientrare in una maggioranza incapace di realizzare una pur minima parte del programma elettorale che anche SEL aveva sottoscritto ma che nei fatti è stato vanificato dal “monocolore” del PD che per crearsi una qualche verginità (e per malamente occultare le proprie le proprie dilanianti diatribe interne) e una sorta di parvenza di centro-sinistra ha deciso di richiamare a sé SEL dopo che quest’ultimo aveva giustamente deciso di abbandonare al maggioranza per manifesto immobilismo della giunta Volpi.

C’è da chiedersi cosa è cambiato da allora ad oggi  da convincere i vertici di SEL a rientrare in maggioranza: forse un ARU raffazzonato e generatore di un diffuso malcontento; forse un metodo di amministrare vecchia maniera incapace di creare canali di confronto con le realtà vive e vitali del tessuto sociale della nostra città; o forse la proposta di importanti strutture per la città pensate, a quanto pare, per una comunità di Lilliput; o forse il disimpegno effettivo e esecrabile sulle molteplici e spesso critiche situazioni delle problematiche della salute o, ancora, il desiderio di una poltrona in più in  un consiglio comunale e una giunta  prigioniera di un PD tutto preso e dilaniato dalle proprie fratricide interne ?

Ancor maggiori perplessità ci hanno  colto circa la metodologia fuori da qualsiasi contesto democratico con il quale si è arrivati alla decisione dei dirigenti  di SEL di farsi fagocitare da questo PD nell’illusione di trovarsi poi all’interno di una compagine di centro-sinistra, mentre si apprestavano a essere prima e lo sono adesso la classica “foglia di fico” per i piddini.

I dirigenti di SEL di Massa hanno condotto la questione del “rientro” fuori da qualsiasi regola democratica saltando a “piè  pari”  la necessità di trasparenza e di consultazione, limitandosi a portare nelle riunioni di direzione semplicemente il risultato, per così dire, in modo acritico lo stato di avanzamento dei lori incontri propedeutici al compimento del loro disegno.

Per tutti questi motivi gli iscritti, i simpatizzanti e i militanti di SEL aderenti al circolo “Rosa Parks” nel corso della loro assemblea hanno deciso di non aderire a SEL di Massa Carrara e accogliendo positivamente la decisione di Donatella Gavarini di dimettersi da tutti i ruoli ricoperti all’interno del partito.

Contemporaneamente i partecipanti alla suddetta assemblea avrebbero preferito che a uscire da SEL fossero stati gli attuali dirigenti ma visto che ciò è praticamente impossibile, preferiscono “togliere il disturbo” impegnandosi nel contempo a profondere il proprio impegno per contribuire alla nascita del nuovo soggetto politico della Sinistra Italiana.

 

Per l’Assemblea

(Donatella Gavarini)