La prima a bocciare l’approdo a Marina di Carrara del secondo operatore portuale è stata Assindustria che già in sede di comitato aveva votato contro la concessione delle banchine al Gruppo Grendi, sollevando dubbi sulle ricadute economiche di questa attività ma anche sul suo impatto ambientale avuto sul litorale. Un tema ripreso dagli ambientalisti, e anche da alcuni esponenti del consiglio dei cittadini di Marina di Carrara che, in attesa di esprimersi collegialmente con una riunione ad hoc, non hanno nascosto i loro timori per l’annunciata invasione dei tir.

I dati snocciolati finora sono quelli forniti dall’amministrazione comunale e dall’Autorità portuale e parlano di  un traffico di 400 camion al giorno. Il percorso sul quale si muoveranno, ha precisato fin da subito il sindaco di Carrara Angelo Zubbani, è “obbligato”, avendo il gruppo sottoscritto un accordo che impone l’utilizzo del casello di Massa ed essendo la viabilità a ponente da tempo interdetta ai mezzi pesanti. I tir viaggeranno sul tratto di levante di viale da Verrazzano, percorreranno viale Zaccagna per poi dirigersi su via Massa-Avenza al casello autostradale di Massa e viceversa.  Sulla questione interviene oggi anche Sos Litorale Apuano che definisce –«ridicoli e a malapena sufficienti per la manutenzione dei loro mezzi» gli investimenti annunciati – 8 milioni di euro in 20 anni e si interroga su come «si creeranno 24 posti di lavoro con camion o rimorchi che entrano ed escono dalla stiva di una nave». Anche per questo Sos definisce la concessione ventennale «un vincolo eccessivo per la comunità» e non trascura l’impatto ambientale delle attività del nuovo operatore portuale, parlando di «un ulteriore e forte incremento dell’inquinamento acustico e atmosferico ». Ecco perché, conclude Sos Litorale Apuano, «questa vicenda, testimonia ancora una volta, se ce ne fosse ancora bisogno, la consueta approssimazione, la totale insensibilità ambientale e l’assoluta mancanza di una  visione strategica  degli amministratori carraresi».