La Procura della Repubblica indaga su atti della giunta Pucci che ha guidato la città dal 2008 al 2012. Lo fa per sei mesi senza inviare alcuna notifica, ma quando i termini scadono e il pubblico ministero chiede una proroga al giudice per le indagini preliminari, la notifica è inevitabile, la prevede la legge.
Così la richiesta di un’ulteriore attività investigativa un paio di giorni fa viene, appunto, notificata a tutti interessati. La ricevono gli otto assessori della precedente giunta Pucci, tra cui anche l’attuale sindaco Alessandro Volpi (a cui era assegnata la delega alle finanze); la ricevono anche dirigenti e funzionari di Palazzo civico. Nessuno – assicurano i politici – aveva idea di un’indagine in corso, nè ha mai ricevuto documenti relativi ad accertamenti da parte degli inquirenti. In particolare la Procura avrebbe puntato gli occhi sugli atti che hanno segnato l’addio a Massa Servizi e la successiva creazione di Master, la società completamente in house (vale a dire: 100% comunale) a cui il Comune nel 2009 ha affidato la riscossione dei tributi e la gestione del servizio di custodia cimiteriale.
Al vaglio della Procura ci sarebbero le procedure tecnico- normative che hanno segnato lo stop a Massa Servizi (a capitale misto pubblico-privato) e l’inizio dell’operatività di Master. Insomma, si riapre una delle partite più sofferte degli ultimi anni, iniziata con la costituzione di Massa Servizi, negli anni ’90, e terminata con un procedimento di autotutela con cui la giunta Pucci, nel 2009, revoca la delibera del 31 maggio 2005. Con quell’atto, infatti, erano state dilatate le competenze di Massa Servizi. Delibera, quella del 2005, su cui ha puntato gli occhi anche la Corte dei Conti, ipotizzando il danno erariale. È stato lo stesso Pucci, appoggiato dalla giunta, a sostenere, infatti, che Massa Servizi fosse diventata una scatola vuota, interamente affidata al privato e con costi insostenibili per la macchina comunale.
Tanto che proprio Pucci aveva bussato alle porte della Procura inaugurando un’indagine su Massa Servizi. E, a quell’inchiesta, ha fatto seguito un procedimento penale che vedeva alla sbarra l’ amministratore della società e del socio privato. Adesso, invece, la Procura avrebbe puntato gli occhi sugli atti della transizione, quelli che hanno visto “morire” Massa Servizi e “nascere” Master. Anche se i politici a cui è stata notificata la richiesta di proroga assicurano che le motivazioni per cui è stato aperto un fascicolo, nell’atto non sono indicate.
il tirreno