«Per fortuna che la stagione è clemente e il freddo, quello vero non è ancora arrivato. Altrimenti avremmo dei seri problemi a scaldare le nostre abitazioni»: Umberto Nicodemi, amministratore e residente del condominio di piazza Betti 46, a Marina di Massa, commenta così la disavventura che ha per protagonista la sua famiglia e i suoi vicini di casa.

Il condominio in cui vive, ospita 7 abitazioni, 5 uffici e 2 studi medici ed è attualmente sprovvisto di riscaldamento a causa della mancata erogazione da parte del gestore della fornitura di gas metano. Il palazzo è dotato di un sistema di riscaldamento centralizzato che, come prevede la norma, dovrebbe poter essere attivato dal 1 novembre. Quest’anno però i “caloriferi” tardano ad entrare in funzione e questo non solo per via delle temperature decisamente miti. «Il gestore ci ha staccato il contatore e non sembra intenzionato a riattivarcelo»spiega Nicodemi, raccontando che il distacco è stato deciso a causa di una vecchia morosità. I condomini, infatti, avevano “saltato” il pagamento di 3 bollette accumulando un debito nei confronti del gestore di oltre tre mila euro. A giugno l’azienda aveva deciso per l’interruzione del servizio ma, di lì a pochi mesi, il condominio aveva provveduto a saldare il debito. «Mi sono recato io personalmente a pagare il dovuto, una somma di circa 4500 euro, interessi inclusi» precisa l’amministratore. Il saldo è avvenuto a fine ottobre e i condomini speravano così di aver risolto il problema. Il 1 novembre, data di entrata in funzione del sistema centralizzato, hanno scoperto che non era così: «Il gestore ci accusa di essere cattivi pagatori e così non ci riattiva…si comporta come un istituto bancario che concede il credito in via discrezionale,  ma in questo caso stiamo parlando dell’erogazione di un servizio fondamentale come il riscaldamento delle abitazioni» osserva Nicodemi. E con il contatore “piombato”, case, uffici e studi medici restano al freddo: «Per ora ci è andata bene perché il meteo è stato clemente, ma cosa accadrà quando arriverà il freddo vero» si interroga l’amministratore, sottolineando che in quel palazzo vivono anziani, persone con gravi problemi di salute e alcuni bambini. Nella speranza di aggirare la sfiducia del vecchio gestore, l’amministratore di condominio ha preso contatti con un’altra azienda, chiedendo di stipulare un contratto ex novo: «Mi hanno risposto che l’erogazione sarebbe partita a febbraio» ha spiegato Nicodemi annunciando il ricorso alle vie legali.