Arrivano le bollette dei rifiuti ma… sono già quasi scadute. C’è sconcerto e anche un po’ di rabbia fra i cittadini alle prese con l’ultima rata della Tari, latassa comunale “erede” della Tarsu. Gli avvisi di pagamento stanno arrivando con notevole ritardo. Molti contribuenti li hanno ricevuti per posta soltanto ieri o giovedì. Troppo a ridosso della scadenza, fissata – lo si legge sugli avvisi stessi – al 31 ottobre 2015, cioè oggi. Che, per giunta, è sabato e gli uffici delle Poste dove in genere si paga il tributo sono aperti soltanto la mattina, mentre le banche, altro canale di pagamento, sono proprio chiuse.
Insomma, un disagio per tanti cittadini che non solo devono affrontare il mai piacevole rito del pagamento della tassa, ma devono anche fare le corse per non sforare i tempi indicati. Il timore, poi, è che se non si riesce a pagare la Tari entro quanto prescritto, ci siano sanzioni e “more” da pagare. «Non è giusto che i bollettini arrivino a soli due-tre giorni di anticipo rispetto alla scadenza. Se non addirittura quando pagare diventa impossibile o comunque molto difficile», è il senso delle numerose proteste arrivate ai centralini del Comune ma anche al nostro giornale.
Ma da palazzo civico arriva una decisa rassicurazione: tranquilli, se pagate con qualche giorno di ritardo non comporta alcun addebito supplementare alla tassa, sarete comunque in regola. È l’assessore al Bilancio Giovanni Rutili a incaricarsi di spiegare le ragioni del ritardo con cui il conguagli sulla tassa rifiuti sta arrivando a casa dei contribuenti. «Tutto parte dal fatto che abbiamo terminato la rendicontazione solo a fine settembre e, quindi l’operazione di domiciliazione delle bollette, che è in carico a Master, è partita in ritardo. Poi, ci sono stati problemi informatici e un ulteriore allungamento dei tempi dovuto al fatto che con l’avviso Tari sono stati inviati anche gli avvisi di scadenza del “bollino” sulle caldaie. Comunque, niente di grave e, sottolineo, nessuna conseguenza per i cittadini», dice Rutili. Che ribadisce: «Se si paga la prossima settimana non c’è alcun problema, nessuna penalità, dal punto di vista normativo il contribuente non rischia nulla e non è moroso».
In effetti l’avviso di pagamento, accompagnato dal modello F24, aldilà dei tempi con cui viene inviato, non costituisce una vera e propria intimazione a pagare di quelle che comportano, nel caso in cui non si ottemperi ad esse, l’emissione di sanzioni. Solo dopo un certo tempo, in questo caso la fine dell’anno, il Comune contribuente invierà a chi non ha saldato la rata della Tari una raccomandata che invita nuovamente al pagamento. E a quel punto sì che il mancato versamento darà luogo a sanzioni e more a carico del cittadino.
il tirreno