“C’è una necessità primaria oggi: ricostruire l’unità del Paese e della politica. Dopo una stagione troppo lunga di localismi e una sorta di federalismo per abbandono, la riforma costituzionale deve avere questo senso. A questo obiettivo nessuno può sottrarsi, neanche le Regioni a statuto speciale”. Questo uno dei passaggi principali dell’intervento del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, alla tavola rotonda sull’autonomia che si è tenuta stamani a Bolzano nell’ambito delle iniziative per il 70° anniversario della fondazione del quotidiano Alto Adige.
Con Rossi hanno partecipato al dibattito, moderato dal direttore del quotidiano Alberto Faustini, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Arno Kompatscher e il presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi.
“Il superamento del Titolo V – ha detto ancora – non vale per le Regioni speciali e questo acuisce un’asimmetria con quelle a statuto ordinario che non è più sostenibile e giustificabile. La semplice difesa di ciò che si è conquistato – ha sottolineato – non regge di fronte a mutamenti profondi come quelli attuali. Alla fine, con il recupero di centralità da parte dello Stato che la riforma sta operando, la forbice di poteri e di opportunità offerte ai residenti delle diverse Regioni sarebbe, paradossalmente, destinata ad allargarsi. Ma questo significa mettere in discussione principi costituzionali fondamentali, a partire da quello di garantire uguali diritti a tutti i cittadini della Repubblica. L’articolo 116 deve poter consentire un federalismo a geometria variabile per sanare il disequilibrio tra Regioni speciali e ordinarie”.
“Sono entrato in questo dibattito qualche mese fa – ha ricordato Rossi – spinto da una vicenda molto semplice: il caso di un’azienda importante che si è spostata dalla Toscana al Trentino attirata dai vantaggi fiscali. Penso, come ho già detto, che quelle ragioni storiche e geopolitiche che portarono al riconoscimento di un’autonomia speciale per cinque Regioni italiane oggi non sussistano più. Dico queste cose – ha proseguito – in una terra che merita grande rispetto per la sua storia e per grandi uomini come Alcide De Gasperi e Alex Langer. Una terra con la quale la Toscana ha condiviso l’esperienza storica del buon governo degli Asburgo-Lorena, una delle fonti del forte spirito civico che connota queste due Regioni. Credo – ha concluso – che una battaglia per un Paese più unito e solidale possiamo combatterla insieme”.