La chiamata arriva di notte, preferibilmente nei week end: “Presto, venite, qui si si sentono grida, colpi, stanno litigando, si picchiano, si ammazzano…”. Non passa giorno che il 112 non riceva almeno una telefonata di questo tenore E la pattuglia dei carabinieri va. Di corsa, perchè le liti in famiglia, gli alterchi fra vicini possono finire davvero male.
C’è una recrudescenza di questo fenomeno, dei dissidi fra coppie – siano esse sposate, conviventi, separate o divorziate – come delle liti sul pianerottolo (o fra giardini confinanti). Lo registra il comando provinciale dei carabinieri che, rapporti alla mano, stima che gli interventi per questi episodi – che crimini non sono, ma rischiano di diventarlo – siano all’incirca 400 l’anno. Un super lavoro per gli uomini dell’Arma, chiamati a un lavoro che è un po’ prevenzione, un po’ assistenza sociale, un po’ psicologia. Un lavoro in cui si usano le armi del richiamo al buon senso, alla calma, al ragionamento, piuttosto che le manette. Anche perchè se alla lite non fa seguito una querela di parte per ingiurie o minacce, dal punto di vista giudiziario l’episodio “finisce lì”. «Sono episodi frequenti che seguiamo sempre con la massima attenzione perchè possono degenerare in qualcosa di più grave. La nostra funzione, in questi casi, è quella di cercare di riportare la calma, a volte basta il nostro arrivo per farlo, ricomporre la situazione, fare ragionare i contendenti», spiega il maggiore Tiziano Marchi (nella foto), comandante del Nucleo investigativo dei carabinieri.
Non sempre, però, il litigio è un caso isolato, il frutto di un momento di esasperazione magari aumentato dal caldo afoso dell’estate. A volte è la spia di un dissidio profondo, il segnale di un rapporto di violenza famigliare che ha come vittime le donne e i bambini. Ed è per questo che i carabinieri non sottovalutano il fenomeno di questo aumento di richieste di intervento.
Scenate di gelosia, per motivi di soldi, per la “gestione” dei figli tra le coppie; “guerre” fra vicini per un’auto parcheggiata male negli spazi comuni, per la biancheria stesa non a modo, per la musica o la tv a volume troppo alto. La casistica del litigio fra le mura domestiche o nelle immediate vicinanze è amplissima.
Le liti sono spesso furibonde; la carica di rancori e invidie
sconcertanti. Perchè tutti noi siamo disponibili a perdonare il prossimo. A meno che sia il compagno (compagna) o il vicino di casa. A loro non perdoniamo la minima (presunta) mancanza e siamo pronti a gridarlo con tutta la nostra cattiveria. Poi, dopo, arrivano i carabinieri
il tirreno