Secondo ISTAT il 47,9% dell’acqua potabile immessa in rete da GAIA nel Comune di Massa viene dispersa, ovverosia viene pagata dalla comunità in termini di costi di emungimento e potabilizzazione, ma non arriva all’utente finale, famiglia od impresa, si perde per strada a causa delle inefficienze della rete di distribuzione. Si tratta del secondo dato più negativo  in Toscana che pone il Comune di Massa tra i peggiori d’Italia, 14 punti percentuali oltre il valore medio nazionale.

Il dato è relativo all’anno 2012 ma la situazione è probabilmente rimasta stabile in questi tre anni e, ancorché riferito al capoluogo, il dato è sicuramente rappresentativo di una situazione più generale a livello provinciale; a voler essere oggettivi, la situazione di Massa non è poi così lontana da quella di altre citta toscane; la stessa fonte ISTAT segnala che ben cinque capoluoghi toscani presentano dispersioni della rete dei propri acquedotti comunque sopra il valore del 40% .

L’Associazione Costruttori Edili Massa Carrara sollecita maggiore attenzione sugli investimenti in particolare  quelli di medio importo che rispondono maggiormente alle  esigenze primarie della comunità e dei cittadini, e che sono alla portata del sistema locale delle imprese, quello radicato sul territorio, che sul territorio assume, reinveste e paga le imposte.

Chiediamo quindi ai Comuni,  in particolare ai due più popolosi, e al soggetto gestore del servizio idrico, di programmare una serie di interventi di manutenzione straordinaria sulla rete che siano in grado di portare il livello di efficienza dei nostri acquedotti su valori normali, coinvolgendo l’imprenditoria locale; questo richiede in primo luogo conoscenza della rete e capacità tecnica, con progetti cantierabili e sostenibili pur nelle ristrettezze dei bilanci. Ance è disponibile ad offrire tutta la collaborazione necessaria.