La prima notizia è che la Provincia riuscirà ad approvare il bilancio di previsione entro il 30 settembre. Lo ha detto il presidente Narciso Buffoni nel corso dell’assemblea dei sindaci riunita al Palazzo Ducale di Massa.

Le note vicende legate alla legge Delrio, di riforma delle province, che le ha trasformate in enti di secondo livello e la successiva legge di stabilità per il 2015, con i prelievi forzosi da parte dello Stato dalle casse delle Province di 1 miliardo all’anno per il 2015, 2016 e 2017, aveva di fatto minato la possibilità di chiudere i bilanci, che   come si sa sono pluriennali, e aperto le porte al dissesto economico degli enti.

Il decreto enti locali prevedendo la possibilità di rinegoziare i mutui, quella di fare il bilancio solamente annuale (una evidente forzatura al principio della armonizzazione e della pluriennalità), la possibilità di applicare l’avanzo non utilizzato permetteranno all’ente di Palazzo Ducale di quadrare il cerchio nella consapevolezza, comunque, che se il governo non metterà mano a un ripensamento al prelievo forzoso per i prossimi 2 anni (a fine 2015 la Provincia avrà versato allo Stato circa 6 milioni di euro prelevati dalle risorse proprie e sottratte quindi alla collettività provinciale), tutto questo sforzo potrebbe essere vano perché tutte le province italiane andranno in dissesto.

 

Prioritario, comunque , rispetto alla sopravvivenza della provincia è provare a ridurre l’indebitamento, che vuol dire sostanzialmente cercare di diminuire la massa di mutui per investimenti ancora attivi: un qualcosa che ammonta a circa 42 milioni, che generano quote di ammortamento annuo per circa 5 milioni di euro. Per far questo si cerca di vendere parte del patrimonio immobiliare (per circa 11 milioni di euro) e quello mobiliare (le azioni di Autocisa e di Area Spa) per un totale di 20 milioni circa, per arrivare ad un indebitamento di circa 22 milioni.

 

L’assemblea dei sindaci, che è il terzo organo previsto per il funzionamento delle nuove province, ha tra i suoi compiti quello di esprimere un parere sugli schemi di bilancio. Il piano delle alienazioni è uno dei documenti da allegare al bilancio e in pratica la riunione è servita solo ed esclusivamente, in questa fase, come momento di informazione sui contenuti del piano.

Il percorso di approvazione del bilancio prevede che il consiglio provinciale approvi gli schemi di bilancio inviandoli per un parere all’assemblea dei sindaci. Espresso il parere il bilancio torna in consiglio per la sua approvazione definitiva.

 

Sono 14 i beni immobili inseriti nel piano, o meglio nella proposta di piano perché non ancora approvata in via definitiva dal consiglio provinciale, per un totale 11 milioni 148 mila euro (importi a base d’asta). Alcuni erano già stati inseriti in recedenti piani, ma poi non erano stati ceduti.

Citando solo le cifre più alte si va dal palazzo di via Cavour, a Massa (1 milione e mezzo) all’ex provveditorato di via Marina Vecchia, sempre a Massa (1 milione 300 mila euro), a Villa Cuturi a Marina di Massa (6 milioni), passando per 2 caserme dei carabinieri da 500 mila euro ciascuna (Carrara e Pontremoli), per proseguire poi con altri immobili e terreni, partendo da un massimo di 350 mila euro a un minimo di circa 9mila.