“Un’unica Autorità portuale di riferimento in Toscana, che abbia in Livorno il riferimento organizzativo in una logica di complementarietà con Piombino e Marina di Carrara.” A chiederla sono la Fit-Cisl regionale e le Unioni territoriali Cisl di Livorno e Toscana Nord (sede di Massa Carrara).
Contemporaneamente il sindacato boccia le ipotesi di accorpamenti delle autorità portuali circolate finora, “che non tengono conto del territorio, appaiono calate dall’alto”.
La riforma dei porti e della logistica è sul tavolo del governo, che spera che entro il mese di settembre sia approvata dal Parlamento. “Una sfida importante –secondo la Cisl- che, con l’attuale leggera ripresa dei consumi, può fare da traino per irrobustire e consolidare lo sviluppo del Paese attraverso un nuovo slancio sugli investimenti infrastrutturali e la logistica.”
In quest’ottica il sindacato è convinto della necessità di avere “un piano e una regia nazionali che, di concerto con le regioni, attraverso finanziamenti certi, sia europei che dal governo, predisponga e verifichi dove e su che cosa è meglio investire. Uno specifico ufficio, dipendente dal ministero dei Trasporti, meno burocratico e più efficiente e dotato di organismi snelli e non ridondanti, per una sfida che deve coinvolgere anche il sindacato.”
Per quanto riguarda la Toscana, “che ha tre porti importanti e ognuno con specifiche particolarità –dice la Cisl- deve essere protagonista del cambiamento. Per cogliere la ripresa bisogna vedere il sistema portuale toscano nel suo insieme, e attraverso un’unica regia. Oggi la Toscana dei porti è un’opportunità, con una pioggia di milioni per opere infrastrutturali importanti a Livorno, a Piombino e a Marina di Carrara, (vedi per esempio il progetto di Accordo di programma fra Regione Toscana e Enti Locali di Massa Carrara di questi giorni dove sono previsti, tra le altre cose, circa 20 milioni di euro per il porto di Marina di Carrara  al fine di adeguare i fondali e le infrastrutture). Investimenti che non possiamo sprecare in logiche particolari o discutibili, ma che devono essere messi a frutto per uscire dalla crisi che investe l’area costiera, offrendo alla Toscana un motore di sviluppo in più ed uno sbocco logistico per i propri prodotti.”
Per questo la Cisl chiede “un intervento della Regione, che non deve tenere conto di interessi piccoli e locali, ma riaffermare che lo sviluppo passa da tutte le sinergie, dalla collaborazione dei soggetti imprenditoriali e da scelte condivise con tutti i soggetti interessati, parti sociali comprese. In questo contesto i porti della Toscana devono stare tutti insieme in una sola logica di efficienza, produttività, specificità e sviluppo di tutto il territorio.”