terremoto lunigiana         Sono sul piede di guerra, i proprietari delle seconde case escluse dagli indennizzi a seguito del terremoto che il 21 giugno 2013 colpì le province di Massa Carrara e Lucca e, più in particolare, aree della Garfagnana e della Lunigiana. A relegarli nel regno dei senza titolo era stata, nel luglio 2014, l’ordinanza n. 183 del capo di dipartimento della protezione civile. Nel frattempo, però, erano giunte rassicurazioni istituzionali sul fatto che altre vie sarebbero state percorse e altri canali attivati. Invece per ora tutto tace e tra i proprietari, che nel frattempo si sono accollati spese anche di pubblica utilità, il malumore si traduce in richieste di intervento politico.

Ad accoglierle è il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai, che su questo tema si rivolge alla giunta regionale con un’interrogazione che prende le mosse da un caso emblematico verificatosi a Casole Lunigiana. Lì una famiglia la cui proprietà affaccia sulla pubblica via si è accollata le spese di ripristino senza le quali la viabilità non sarebbe stata riaperta. E ora stenta a mandar giù di non aver diritto al ristoro di una spesa che, in altro frangente, avrebbe potuto scegliere di non affrontare o di rinviare. E poi, comunque: escludere del tutto le abitazioni non principali dichiarate inagibili è tanta roba. Ecco il perché dell’interrogazione, nella quale Mugnai domanda alla giunta regionale «se si ritenga possibile riconoscere il diritto all’indennizzo gli immobili non adibiti ad abitazione principale e dichiarati inagibili», ma anche una valutazione di merito per stabilire «se si ritengano equi i criteri individuati per l’indennizzo gli immobili non adibiti ad abitazione principale e dichiarati inagibili». Infine domanda alla Regione «se sia stata considerata la possibilità di individuare modalità di concessione di contributi per coloro i quali sono stati esclusi dall’Ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile n.183 del 21 luglio 2014».