Lo hanno trovato morto in fondo al dirupo che si trova sotto la piazzola per l’elisoccorso realizzata vicino al rifugio Nello Conti ai Campaniletti.
E’ morto sul colpo Marcello Turconi, 33 anni, gestore proprio del rifugio realizzato dal Cai di Massa nel 1992 al servizio della frequentatissima via Vandelli, a quota 1442 metri, sul versante a mare delle Alpi Apuane, tra il Monte Tambura e il monte Sella.
La tragedia nel tardo pomeriggio di lunedì 14 luglio, verso le 19, quando alcuni escursionisti sono giunti al rifugio, appollaiato su una cengia circondata dai caratteristici Campaniletti. Sono entrati dentro la struttura ma non vi hanno trovato nessuno. Hanno aspettato un po’ e poi hanno cercato nei dintorni . Ad un certo punto si sono preoccupati. Era ben difficile che il gestore se ne fosse andato via senza chiudere il rifugio e comunque senza lasciare un messaggio ai viandanti.
E così è scattato l’allarme ed è stato chiamato il Soccorso alpino. Proprio vicino al rifugio Nello Conti (dedicato alla guida alpina di Resceto) c’è una efficiente piazzola dell’elisoccorso e qui è atterrato l’elicottero. Le ricerche si sono concentrate ben presto proprio sotto il dirupo della piazzola-. E’ lì che è stato avvistato il corpo senza vita di un uomo. E’ li che i soccorritori sono scesi e con non poco lavoro hanno imbracato il corpo senza vita di Marcello Turconi, il gestore del rifugio e sono riusciti a risalire fino alla piazzola.
Ma le operazioni di ricerca, soccorso e recupero sono durate ore e così , ormai a buio, verso le 22, non era più possibile far decollare di nuovo l’elicottero in condizioni di piena sicurezza. E così è stato deciso di approntare una camera ardente di emergenza proprio dentro il rifugio Nello Conti e di rinviare a questa mattina il trasferimento della salma al piano a disposizione dei familiari.
Sulle cause della tragedia purtroppo non risultano, al momento in cui scriviamo, testimonianze dirette dell’accaduto. Una delle ipotesi, la più accreditata, è che Turconi , uomo che conosceva bene la montagna e soprattutto la zona circostante, sia scivolato nel dirupo. Un incidente insomma.
Oggi con la luce del sole, la zona verrà ispezionata meglio per capire dove Turconi ha perso gli appoggi e quindi fornire una ricostruzione più adeguata della tragedia.
Il rifugio aveva riaperto a primavera dopo la consueta pausa invernale. E’ una delle strutture più apprezzate dagli escursionisti e quindi in tanti hanno avuto modo di conoscere Marcello Turconi.
il tirreno