Il braccio di ferro tra sindacati e Assindustria sul nuovo contratto integrativo provinciale del settore lapideo si è concluso dopo una trattativa durata fino a notte. L’accordo garantisce circa 100 euro in più in busta paga ai lavoratori, modifica le modalità della contrattazione e apre un nuovo capitolo nel confronto sulle regole del settore. Sono le 23.00 di giovedì 9 luglio: su viale XX Settembre, davanti alla sede di Assindustria, una settantina di lavoratori del marmo accoglie con un boato da stadio la notizia dell’accordo tra sindacati e industriali sul contratto integrativo provinciale. Dopo una impasse durata quasi due mesi e cinque giornate di sciopero, alle 9 si è aperto il faccia a faccia che si è protratto fino a notte fonda ed è stato seguito, in diretta “telefonica” da un nutrito gruppo di lavoratori, piantonati all’esterno dell’associazione. Una trattativa da tutti definita “sfiancante”, sospesa solo per qualche ora per consentire aGiacomo Bondielli di Filca Cisl, Francesco Fulignani di Feneal-Uil, Roberto Venturini di Fillea Cigil e Dino Novembri dei Cobas del marmo di incontrare il sindaco Angelo Zubbani che, per la seconda volta in un paio di giorni, si è rivelato un mediatore fondamentale per le sorti della vertenza. Alla fine il contratto integrativo provinciale è stato rinnovato, a tre mesi dalla sua scadenza naturale e con il via libera di sindacati e industriali, rappresentati per tutta la durata della trattativa da Fabrizio Santucci e Massimo Bani. Si tratta di un documento importante non solo per le tasche dei lavoratori ma anche e soprattutto perchè introduce alcune novità che esulano dai temi meramente sindacali e sfociano nel dibattito politico vero e proprio.
L’accordo. Il premio di indennità di presenza giornaliera aumenterà di 3,50 euro per i lavoratori del piano e di 4,50 euro giornalieri per quelli del monte e scatterà da novembre, anche se l’adeguamento sarà progressivo. La cifra concordata è un terzo di quella richiesta a inizio trattativa dai sindacati (che volevano un aumento di 15 euro, a fronte dei 2 euro proposti da Assindustria) ma una volta a regime comporterà circa 100 euro al mese in più in busta paga per gli operatori dell’escavazione,
poco meno per quelli dei laboratori. Il contratto avrà come di consueto durata triennale (non sei come chiedevano inizialmente le associazioni datoriali) ma al momento del prossimo rinnovo, ed è questa la seconda grande innovazione, i suoi dettagli saranno discussi a livello aziendale.