Cresce il numero degli indagati per frana colposa e inondazione nell’ambito dell’inchiesta sugli illeciti ambientali alle cave, coordinata dalla Procura in collaborazione con il Corpo Forestale dello Stato. Dopo la prima operazione nel bacino di Miseglia, i controlli sono continuati nella zona di Torano-Bettogli e ha riguardato quattro siti estrattivi. Le indagini in corso riguardano la gestione dei ravaneti e della marmettola. In questa fase sono stati trovati detriti di marmo in quelli che una volta erano corsi d’acqua «che oggi risultano completamente o in gran parte riempiti da vasti depositi di detriti», spiega Carlo Chiavacci, comandante provinciale di Massa Carrara del Corpo Forestale dello Stato. Titolari dell’inchiesta sono il procuratore capo, Aldo Giubilaro, e il pmElisa Loris, che in conferenza stampa chiariscono: «questa non è un’indagine contro l’imprenditoria che dà posti di lavoro, ma contro una gestione sbagliata di una bene comune».