movimento-5sApprendiamo dalle pagine dei giornali locali il malcontento del consigliere Matteo Paci sul risultato delle elezioni regionali e la sua personale lettura delle motivazioni di quella che legge come una “sconfitta”, contrariamente a molta stampa e rappresentanti M5S a tutti i livelli istituzionali.
Per quanto concerne l’analisi del risultato elettorale è certo il dispiacere per non aver conquistato la presidenza della Regione – soprattutto perché unica forza politica ad essersi presentata agli elettori con un programma pubblico e integrato – ma allo stesso modo ci riteniamo soddisfatti nel vedere il nostro consenso locale passare da un 9,30% del 2013 ad un 18,37% attuale, aspetto riconosciuto da tutti gli analisti del settore.
Per quanto riguarda Paci, ci spiace non aver potuto fruire delle sue valutazioni critiche su strategie comunicative e selezione delle candidature quando queste avrebbero avuto una componente costruttiva, ovvero all’interno delle numerose riunioni svolte a riguardo, alle quali non ha mai partecipato.
Certo desta stupore e qualche mal di pancia vederle arrivare all’indomani di una campagna elettorale cui non ha mai collaborato, né offrendosi come autenticatore per la raccolta delle firme necessarie – i “banchini” a lui tanto indigesti servono anche a questo – né sottoscrivendo la lista da presentare, né tantomeno adoperando parte del suo tempo libero per contribuire al programma – elaborato con metodo condiviso entro la cornice di un tavolo regionale aperto – e alla sua divulgazione comunicativa.
Potrebbe dire qualcuno che sia eccessivamente impegnato nell’attività di consigliere comunale, ma qui ci soccorrerebbe la statistica: Matteo Paci è infatti tra i consiglieri comunali meno produttivi, poco presente nelle commissioni e con scarsa attività di ascolto delle istanze provenienti dal territorio.
Un vero peccato se si considera che il Movimento 5 Stelle fa del lavoro degli eletti e della loro abnegazione all’ascolto dei cittadini il pilastro della propria attività di rappresentanza politica.
Siamo consapevoli che essere parte del Movimento non è cosa facile, molti hanno dimostrato di non farcela, perché anche se le regole sono poche, sono imprescindibili: partecipazione, condivisione, trasparenza e soprattutto coerenza con questi principi sottoscritti con l’accettazione della candidatura.
Certo si deve essere disposti ad investire del proprio tempo ed energie, per rispettare tutto ciò.
Soprattutto si deve essere disposti a mettere da parte ambizioni personalistiche, bramosie individuali e incapacità di stare insieme ad altri sullo stesso piano.
A tal proposito è interessante rilevare una nota sul richiamo di Paci al regolamento interno del gruppo, teso a regolare con un minimo di ordine l’attività di democrazia partecipativa. La critica proviene infatti proprio da chi non ha mai partecipato né alla sua stesura, né alle numerose iniziative di attuazione di tale metodo di democrazia diretta, quali i tavoli di lavoro tematici scelti in base a questionari somministrati ai cittadini proprio grazie a quei “banchini” bistrattati da Paci.
Dalle varie e ripetute dichiarazioni di Paci prendiamo atto del profondo scollamento con la linea del M5S e ne attendiamo le naturali conseguenze. Serve coraggio per uscire da un Movimento che si è capito di non condividere.

 MoVimento 5 Stelle Massa e Montignoso

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l’intervento di Matteo Paci sulla stampa

il dopo voto Paci: «Via gli estremisti dal M5S» Il consigliere chiede più dialogo e rinnovamento nei meetup

 

Il dopo voto accende il dibattito anche in casa Cinque Stelle. Matteo Paci, consigliere comunale pentastellato a Massa attacca il movimento cittadino: parladi “gestione fallimentare” del consenso, di un “atteggiamento oltranzista ed “estremista” e chiede rinnovamento. Paci parte dall’analisi del voto: «Il movimento in provincia si attesta ad un 15%, lontano oramai 9 punti rispetto alle politiche 2013 e addirittura inferiore di 2 punti rispetto alle europee 2014. A Massa in particolare nonstante la vicinanza di Carrara (paese del candidato a presidente Giannarelli che vede un ottimo 26% nella sua città) si riscontra un pessimo 18% in calo di quasi 6 punti rispetto al 24% di un anno fa e ancor peggio di 11 punti rispetto al 29% delle politiche del 2013. Montignoso addirittura tocca il fondo con 14%». Dunque, considerando anche i buoni risultati del M5S nel resto d’Italia «siamo di fronte ad una gestione fallimentare del consenso elettorale sul nostro territorio comunale e regionale». Le cause di questa debacle stanno, secondo Paci in tre punti: «1) nel candidare persone non conosciute e poco esperte di politica (seppure bravi ed onesti) e che non portino nel loro curriculum atti concreti già realizzati nella loro attività. 2) in una campagna elettorale totalmente assente realizzata solo con banchetti che richiamano solo chi già è simpatizzante del movimento. 3) nell’atteggiamento oltranzista e settario di chiusura verso il resto del mondo politico e civico che porta inevitabilmente ad una diminuzione dei simpatizzanti ed attivisti e non ad un aumento auspicato». E allora, ecco l’affondo del consigliere, «è necessario che chi ha gestito fino a oggi il meet up di Massa e Montignoso con questi metodi estremisti e di esclusione si faccia da parte per il bene di un movimento politico che tenderà altrimenti a percentuali a una cifra non proponendosi come forza alternativa di governo ma come forza di pura opposizione. È necessario un rinnovamento di persone all’interno dei meetup che portino una mentalità di apertura e inclusione basata sul dialogo e confronto democratico sia dentro che fuori dal movimento. Il cambiamento deve essere immediato per evitare di morire. Consiglieri e attivisti su posizioni estreme si facciano da parte e lascino il passo a chi attraverso un atteggiamento politicamente propositivo e socialmente aggregativo sia in grado di far riprendere in consensi perduti. Da subito si stracci il nuovo regolamento interno che prevede espulsioni e mozioni di sfiducia come punti cardine». Questa, conclude Paci, « è una grossa sconfitta anche perché i voti persi dal Pd dovevano avrebbero confluire nel nostro movimento»