Ritengo utile intervenire in merito alle preoccupazioni recentemente emerse sulla stampa sul futuro dei servizi territoriali successivamente all’apertura del nuovo ospedale a Massa.
Innanzitutto premetto che nessuno dei servizi erogati negli attuali presidi ha valenza distrettuale e pertanto non è da collocare in una Casa della Salute neanche complessa.
I servizi specialistici a valenza zonale o aziendale, attualmente collocati nei presidi ospedalieri, come ad esempio la dialisi, la endoscopia digestiva, l’endocrinologia, la reumatologia, la medicina nucleare, etc. saranno ricollocati in maniera complementare tra il nuovo ospedale di Massa ed il Polo specialistico diurno di Carrara come sempre è stato scritto negli atti di programmazione della Conferenza dei Sindaci e confermato nell’ultimo PAL approvato nel 2013, cui si rimanda anche per l’individuazione dei servizi che invece devono trovare collocazione nei distretti/case della salute.
Ci sarà quindi un travaso tra i due presidi che i Capi Dipartimento e la Direzione Ospedaliera stanno completando sul piano tecnico, con l’eliminazione graduale dei vari doppioni, ed è al loro interno che tutti i servizi attuali saranno ricollocati senza necessità di spazi ulteriori. Si ricorda ancora una volta che nel nuovo ospedale a Massa gran parte del piano terreno è dedicato ad attività specialistica e diagnostica per non ricoverati, acuti e cronici.
L’evoluzione degli attuali distretti in Case della Salute complesse, standard o di base, cioè in strutture che vedono valorizzata la presenza ed il ruolo dei Medici di Medicina Generale è un processo che investe tutta l’azienda e nasce dalla generale evoluzione dei bisogni dei cittadini.
La sede di Via Bassa Tambura con i suoi oltre 3.000 mq analoghi a quelli a suo tempo stimati per la nuova sede in zona stazione, ha tutti i requisiti per essere organizzata come Casa della Salute complessa, da mettere in rete con le altre Case della Salute di base o standard.
Nel frattempo in previsione dell’apertura del nuovo ospedale che ha circa 10 posti in meno degli attuali presidi, l’azienda per favorire dimissioni tempestive, ha aumentato di oltre il 10% l’assistenza domiciliare, ha raddoppiato i posti letto di cure intermedie, ed è intenzionata ad offrirne altri 10 in coincidenza con l’apertura effettiva.