È brutto, vecchio e cade a pezzi. Un anno chiudono le cucine, un altro vola via il tetto, quello successivo va in pezzi il convitto. Ma è una scuola di successo. La più grande della provincia con oltre mille iscritti, molti dei quali arrivano dalla Liguria, dalla Lunigiana, dalla Versilia e financo da Pisa e altre parti. Attratti da una fama di competenze e professionalità che tutti questi problemi non riescono a scalfire. È l’istituto per le attività alberghiere Minuto di Marina di Massa. Una scuola che conta ma a cui, pare, pochi danno sostegno. E che ora corre nuovi e gravi rischi di ridimensionamento.
Perchè è reale il pericolo che il prossimo anno scolastico il convitto non apra i battenti. Con conseguenze, a cascata, pesanti per l’istituto. Il convitto è un pensionato per studenti fuori sede: alloggi con mensa per 90 studenti. La struttura costa all’incirca 150.000 euro l’anno: centomila di affitto alla Colonia della Parrocchia Fiorenzuola, il resto per energia e utenze varie. Ora, la Provincia, che ha in capo le scuole superiori, fa fatica a trovare quei soldi. Narciso Buffoni, presidente a Palazzo Ducale ha detto chiaro che quei 150mila euro per il convitto non li tirerà fuori. «Se il convitto non aprirà, ci saranno 90 iscrizioni in meno con conseguente riduzione delle classi e, quindi degli insegnanti. E, soprattutto, ci saranno quasi 50 lavoratori, i dipendenti (cuochi, amministrativi, ecc.) che lavorano al convitto che saranno senza occupazione. È questo il modo di sostenere la scuola più grande della provincia?», denunciaGiacomo Locascio, docente dell’Alberghiero e sindacalista dello Snals.
Ma non è questo la sola minaccia che incombe sulla scuola. C’è anche il problema della ristrutturazione dell’ala dell’Alberghiero – proprio quella che un tempo ospitava il convitto – che non è ancora iniziata. I soldi ci sono: il mese scorso la giunta regionale ha concesso la devoluzione dei 650.000 euro stanziati per la realizzazione della palestra, al rifacimento dell’ala ora inagibile. Cosa che consentirà di riportare nella sede centrale, in via delle Pinete, le 24 classi attualmente ospitate al Toniolo. Niente palestra, insomma, ma tutti in una sola sede. Il fatto è, però, dice Locascio, «che qualche dubbio sui tempi noi ce l’abbiamo: temiamo che a settembre la nuova ala non sarà ancora pronta».
Infine, a chiudere il cerchio, la questione della ex Ugo Pisa. Il Comune è pronto a concedere in comodato gratuito la ex colonia per realizzarvi, in via definitiva, il convitto oggi in affitto. Ristrutturare la fatiscente ex colonia costerà 950.000 euro e per trovare finanziamenti il Comune ha partecipato a un bando regionale per l’edilizia scolastica per 700.000 euro. Solo che il progetto presentato è arrivato novantesimo, su 50 finanziabili. Dunque, niente risorse per trasferire il convitto all’Ugo Pisa, almeno per ora.
Da qui la proposta del sindacato: riportiamo il convitto nella sede originaria (cioè nell’ala che doveva diventare palestra e ora ospitare le classi) e lasciamo parte degli studenti al Toniolo. «Sì, un’altra soluzione tampone, ma l’unica praticabile», commenta Locascio.
il tirreno