caldaiaSapete quanto calcare esce dal rubinetto di casa vostra? Supera i 15 gradi francesi? Se non vi è mai passato per la testa che potesse esservi utile saperlo, e se è la prima volta che sentite parlare di gradi francesi, forse è il caso di correre ai ripari. Perchè è in arrivo un nuovo Regolamento regionale che ha recepito le ultime direttive in materia di caldaie e rendimento energetico nate in seno all’Unione europea (approdate anche in Italia con decreto del Presidente della Repubblica numero 74), che minaccia multe salate per chi non è in regola con il calcare.

Nuovo libretto. Il decreto ha introdotto novità sull’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione e l’ispezione delle caldaie e ha introdotto anche un nuovo libretto della caldaia – ma la normativa riguarda anche le pompe di calore e i condizionatori – dove, appunto, è necessario segnare anche la durezza dell’acqua usata dall’impianto. Ad agosto le nuove disposizioni sono entrate in vigore e alle Regioni è stato chiesto di emanare ciascuna il regolamento d’attuazione. La Toscana l’ha fatto.

Filtro obbligatorio. La principale novità – e qui veniamo al calcare – è che nelle zone dove l’acqua ha una durezza superiore ai 15 gradi francesi diventa obbligatorio installare nel tubo che porta l’acqua nella caldaia un filtro per rendere più dolce l’acqua. Si tratta di un provvedimento pensato con l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica delle caldaie e di limitare l’inquinamento. Se l’acqua è troppo dura, infatti, si forma più calcare e la caldaia, come un qualsiasi elettrodomestico, si usura prima e consuma più energia.

Filtro da 60 euro in su. Forse non sarà l’emergenza ambientale più impellente del momento, tuttavia la legge è legge e per le famiglie si annunciano salassi. Anche se, per adesso, si tratta soltanto di una previsione in quanto la normativa non è ancora operativa e neanche ancora è chiaro di chi sarà la competenza su questi controlli: la Regione li effettuerà in proprio o, come è più probabile, li affiderà agli enti locali? E a quali enti locali: Comuni o Provincia, o entrambi? L’acquisto e l’installazione di un filtro è un’altra variabile. Si parte da 60-70 euro, ma i costi salgono se si devono effettuare lavori di muratura e, soprattutto, se si scelgono filtri addolcitori che servono tutti gli impianti di un’abitazine (lavatric, lavastoviglie ecc.) Quanto alle sanzioni, chi viene pizzicato senza impianto di filtraggio può incorrere in una multa da 500 a 3.000 euro.

Quanti impianti. Una stima all’ingosso calcola siano quasi 100.000 le caldaie nella nostra provincia.

Zone dure, zone dolci. Va precisato però che non tutti gli impianti installati hanno bisogno del filtro anticalcare. Dipende infatti dalla durezza dell’acqua, che è variabile da zona a zona, persino da strada a strada: variazioni che dipendono dall’acquedotto che rifornisce quei quartieri e dalle condizioni delle tubature. Le aree più popolose del territorio: da tuttala fascia costiera, da Poveromo alla Partaccia e poi a tutta Marina di Carrara; le zone di Avenza, Nazzano, il centro di Massa e la sua periferia sono infatti sopra la soglia dei 15 gradi e qui i filtri saranno obbligatori.

E zone di mezzo. Ma vale la pena rimarcare che in molte zone i 15 gradi di durezza sono superati o non raggiunti di poco. È il caso di Castagnola, Lavacchio, Ortola 15,5°; di Castagnetola. Lavacchio, Ortola (15,6°) a Massa. O dell’area di Carrara centro, Fossola, Bonascola dove la durezza è di 15,7° Ancora: a Piazza e a Montignoso centro, la durezza è precisamente di 15°, a Cinquale la durezza è di 14,7°. Ebbene, in queste zone scatterà o meno l’obbligo di dotarsi di filtri anti calcare?

 

il tirreno