de lauretiisLa rivoluzione della sanità carrarese inizia a prendere forma, nero su bianco, nei progetti messi a punto dai vertici dell’Azienda sanitaria locale. Quello che manca, com’è noto, sono i soldi per sistemare le strutture e adeguarle alla nuova funzionalità: come ha dichiarato una settimana fa il sindaco di Carrara Angelo Zubbani le cifre non sono ancora state definite e variano – solo per il Monoblocco – tra 20 e i 30 milioni perchè, ha spiegato il primo cittadino «non si sa ancora se si tratterà di un vero adeguamento sismico o di un semplice miglioramento». La Regione Toscana potrebbe dare maggiori certezze sugli stanziamenti a stretto giro ma nel frattempo il direttore generale Maria Teresa De Lauretis ha mostrato alla commissione Sanità del Comune l’assetto “post noa” nelle strutture del centro città. La prima novità riguarda l’Ospedale Civico che oltre a mantenere gli spazi destinati a Medicina nucleare e Pet tac, ospiterà la Casa della Salute di Carrara, con gli ambulatori di primo livello, quelli più legati alle attività di medicina generale. Per quanto riguarda il Monoblocco, il piano terra rimarrà invariato. Al piano S resteranno la centrale di sterilizzazione e il tunnel di servizio, mentre al posto di cardiologia si insedieranno l’ambulatorio di gastroenterologia e la Risonanza magnetica, al posto del Pronto Soccorso arriverà la senologia e dove sorge il Centro Trasfusionale ci sarà il Sert, una scelta quest’ultima delicata e condivisa con gli operatori del Settore. Al piano R, si insedieranno Endocrinolgia, gli ambulatori di Dermatologia, di Pediatria e di Ginecologia mentre resteranno Tac e Radiologia Convenzionale. Al primo piano il blocco operatorio di chirurgia ambulatoriale prenderà il posto dell’attuale blocco operatorio generale, il cantiere sarà dismesso e la degenza week diventerà un punto di appoggio per i pazienti ambulatoriali. Il secondo piano andrà tutto all’Oculistica, il terzo alla diabetologia, mentre al quarto resteranno lo spazio umanizzazione assistenza e il day hospital di oncologia, mentre al posto delle zone destinate alla degenza, arriveranno i gruppi oncologici, le cure palliative, le Itt e la psicologia ospedaliera.

Il quinto piano sarà occupato interamente dalla libera professione, mentre il sesto e il settimo resteranno liberi e a disposizione dell’azienda. La proposta illustrata dal direttore generale riguarda ovviamente anche gli edifici di Monterosso: la palazzina D sarà libera, la F ospiterà la neuropsichiatria infantile, alla G arriveranno Medicina Nucleare, i trasporti sanitari e la formazione, mentre la H sarà la sede di Anatomia Patologica e della Scuola Infermieri. L’edificio I ospiterà a pian terreno la Dialisi e al primo piano il Dipartimento della Prevenzione. Una soluzione quest’ultima che conferma la retromarcia della dirigenza Asl su Fossone: la costituenda Rsa dunque ospiterà davvero la residenza sanitaria per anziani.