I soldi, 4 milioni di euro, ci sono già e sono stati stanziati subito dopo l’alluvione del 5 novembre nell’ordinanza firmata dal prefetto Franco Gabrielli e dal governatore Enrico Rossi e così la “nuova” sponda del Carrione, quella crollata la mattina dell’alluvione, inizia a prendere forma. I tecnici della Regione Toscana, coadiuvati da uno staff di professionisti “esterni”, hanno iniziato a lavorare al progetto preliminare del muro di via Argine Destro: la sponda che cinque mesi fa cedette sotto la forza delle acque del torrente è oggi in sicurezza, grazie all’intervento di somma urgenza conclusosi qualche settimana fa. Adesso dunque si tratta di ricostruire l’argine, in versione definitiva e si spera senza alcuna “sbavatura”. Il progetto preliminare sta venendo alla luce in questi giorni mentre gli enti interessati, Regione, Provincia e Comune si confrontano sull’iter di approvazione: impossibile dunque in questa fase avere anche la benché minima indicazione sui tempi di realizzazione dell’opera anche se il sindaco di Carrara Angelo Zubbani, ha ricordato che, al momento della firma dell’ordinanza post-alluvione fu lo stesso governatore Rossi ad affermare che i lavori sarebbero dovuti partire entro l’estate. In attesa di scoprire, di qui a breve, se questa scadenza sarà rispettata, c’è un altro progetto destinato a “sorgere” sulle sponde del Carrione che si va delineando in questi giorni. Si tratta di un’idrovora da installare in terreno pubblico, nella zona in prossimità dell’incrocio tra via Argine Destro e via Cairoli, a Marina di Carrara: il lavoro di progettazione è stato affidato ad Amia e punta a evitare gli ormai consueti allagamenti che si formano tra Avenza e Marina, soprattutto lungo l’asse di viale XX Settembre. L’impianto, detto in termini tecnici di “sollevamento”, si dovrebbe attivare ogniqualvolta le condotte fognarie, raggiunto il livello di saturazione, non riescono più a ricevere e smaltire l’acqua piovana che proprio attraverso l’idrovora verrà convogliata direttamente nel Carrione a pochi metri dalla foce. Il tutto con un sistema da 700 mila euro già finanziato sempre grazie all’ordinanza post alluvione firmata da Rossi e Gabrielli.