andreazzoli giuseppinaNessuna nuova, buona nuova, soprattutto quando si parla di tasse e così, il fatto che i costi da coprire per la tassa sui rifiuti siano rimasti sostanzialmente invariati rispetto all’anno scorso, può essere interpretato dai cittadini carraresi come una buona notizia. L’assessore al bilancio Giuseppina Andreazzoli ha spiegato che il gettito da incamerare dalla Tari per assicurare la copertura totale del servizio è rimasto in linea con quello dell’anno scorso, e si aggira quindi sui 14,4 milioni di euro. Saldo invariato, dunque, come si dice in questi casi anche se andando a spulciare nei dati consegnati alla commissione Bilancio, si scopre che rispetto a un anno fa gli equilibri sono cambiati: i costi di Amia e Cermec sono, per fortuna, diminuiti ma, purtroppo per i contribuenti carraresi, questo risparmio è stato “vanificato” dall’aumento delle morosità. Nel giro di un anno, coloro che non hanno pagato il balzello sono passati dal 5 al 6,16%, e il mancato gettito è salito da 719 mila a 880 mila euro: numeri tutt’altro che esorbitanti, tanto che la stessa Andreazzoli ha parlato di una «morosità praticamente stabile». Peccato che, per quanto esiguo, l’incremento dei morosi abbia vanificato la flessione dei costi delle due partecipate impegnate nella gestione dei rifiuti, inficiando di conseguenza la possibilità di alleggerire i bollettini. Com’è noto la Tari prevede che i costi di gestione del servizio siano coperti al 100% dal gettito incassato dalla riscossione, quindi tutte le oscillazioni ricadono in bolletta: con la Tarsu, la vecchia tassa sui rifiuti, il municipio poteva intervenire con risorse proprie “ammortizzando” il 20% dei costi. Adesso però non è più così e l’equilibrio deve essere sempre garantito, anche quando questo implica far pagare ai contribuenti onesti il minor gettito dovuto ai morosi.

«Le tariffe quest’anno non subiranno variazioni importanti, se ci saranno gli aggiustamenti saranno minimi» ha garantito l’assessore, sgomberando così il campo dai timori di nuovi salassi.