Si è concluso il periodo di “reclusione” in sala mensa per i 40 dipendenti di Nca reintegrati a fine anno, stipendiati ma non ancora tornati al lavoro. Da una settimana, 36 di loro, stanno seguendo i corsi di formazione organizzati dall’azienda. La proprietà aveva spiegato di essere stata “costretta” a escludere dalla produzione parte del personale perchè scarsamente qualificato: e così, dopo tre mesi di polemiche e contestazioni, sono stati attivati dei corsi, uno di carpenteria e uno di inglese e informatica, per permettere ai dipendenti di acquisire le competenze che a detta dell’azienda mancavano loro. I 26 operai seguiranno 144 ore di lezioni di carpenteria e, a seguire, altre 300 ore di corso di saldatura mentre i 10 impiegati verranno formati in informatica e inglese. L’avvio di questo percorso segna di fatto la fine dell’era della “reclusione” in sala mensa ma non sembra comune essere sufficiente a sedare le polemiche tra lavoratori e azienda. Il malumore che ancora aleggia tra i dipendenti della fabbrica di viale Colombo, è emerso con forza nel corso dell’incontro tra sindacati, delegati e i consiglieri della Commissione Attività Produttive. Le parti sociali hanno ribadito con forza la preoccupazione per la gestione della nuova proprietà, accusata di non aver ancora presentato e forse nemmeno messo a punto un piano industriale chiaro, di privilegiare le ditte dell’appalto rispetto ai dipendenti diretti e di sfruttare il sistema delle contestazioni per risparmiare risorse, mettendo però in gravi difficoltà le imprese che orbitano nell’indotto del cantiere. Ma anche i nuovi corsi di formazione non sembrano convincere fino in fondo sindacati e dipendenti: La tesi dei lavoratori è che la proprietà abbia trovato un escamotage per chiudere le polemiche sulla “segregazione” in sala mensa e “piazzare” i 40 fino a luglio, quando potrà tornare a chiedere la cassa integrazione straordinaria.
Alla luce di tutte queste criticità, sindacati e maestranze hanno chiesto all’unisono la convocazione di un consiglio comunale straordinario dedicato proprio alla situazione Nca, ricordando che tra i firmatari dell’accordo di programma che ha messo il cantiere in mano all’attuale proprietà, c’era anche il Comune di Carrara. La commissione Attività Produttive ha accolto la richiesta e si è spinta oltre: il presidente Fabrizio Giromella (Sel-Sorridi Carrara) ha invitato i vertici dell’azienda a un confronto, sollecitandoli a presentarsi muniti di piano industriale «per capire come andranno avanti e quali ricadute occupazionali potranno esserci».