ospedale servizio civileVia al commissariamento delle Asl, ma solo dopo le elezioni. E’ una delle novità contenute nella proposta di riordino del sistema sanitario regionale licenziata oggi dalla Commissione Sanità.

 

«Un rinvio al primo luglio che garantirà più tempo ai direttori generali per assegnare incarichi senza concorso, così come è accaduto nelle scorse settimane. Non era facile rendere peggiore il testo iniziale, ma il Pd è riuscito nell’impresa», attacca Stefano Mugnai, consigliere regionale di Forza  e vicepresidente della commissione Sanità, che aggiunge: «Evidentemente al Pd e a Rossi sono arrivati forti e chiari i segnali di sofferenza di molti territori che legavano il timore di veder perdere servizi sanitari alla perdita della sede della direzione generale della Asl. Nel testo originario della proposta di legge il commissariamento sarebbe dovuto avvenire ben prima delle elezioni, ma, grazie l’emendamento del Pd, Rossi potrà andare al voto con tutti e 12 i direttori generali delle attuali Asl pienamente in carica», incalza Mugnai prima di ribadire le ragioni del voto contrario al progetto di riforma.

 

«Una proposta sbagliata sin dal suo impianto  “a puntate”: la prima – antecedente alle elezioni – contenente la nuova governance, e la seconda – dopo il voto – con la quale verranno adottate le misure per reperire le risorse. Tradotto: esuberi del personale, sostituzione di profili professionali con altri meno costosi e meno qualificati, taglio dei posti letto», spiega il consigliere azzurro, presentatore di numerosi emendamenti al testo finalizzati a una reale riduzione degli sprechi, degli apparati e delle poltrone, e da una migliore perimetrazione delle nuove aree vaste, per evitare che zone omogenee ma di cerniera – come ad esempio il Valdarno superiore – siano divise tra due maxi Asl.

 

«Proposte ragionevoli che il Pd ha pensato bene di respingere, mentre niente ha fatto contro l’aumento di incarichi dirigenziali – i tre direttori di programmazione di area vasta – o la permanenza degli attuali direttori generali con la carica di vicecommissari. E dulcis in fundo il rientro dalla finestra delle Società della Salute, che ritrovano nuovo splendore nel sistema sanitario toscano nonostante il loro conclamato fallimento, evidentemente il buon senso non trova cittadinanza nel centrosinistra toscano, men che meno con l’approssimarsi delle elezioni», conclude Mugnai.