“Rinuncio al vitalizio. Una scelta che farà risparmiare una cospicua somma alla Regione. E’ una decisione personale in linea con le condizioni generali del paese e in linea con il mio modo di interpretare l’impegno amministrativo: la politica è un impegno totalizzante, ma a muovermi è la passione. Prima che mi assorbisse completamente facevo il perito tecnico all’Enel e ho deciso che percepirò solo quella pensione.”
Così il consigliere regionale del Partito Democratico Loris Rossetti ha annunciato di rinunciare al vitalizio, un istituto previsto per le Regioni così come per i parlamentari che, a fronte di versamenti mensili da parte degli eletti, prevede, con un sistema parzialmente sganciato dai contributi versati, per gli eletti della Toscana la possibilità di riscossione, compiuto il sessantesimo anno di età, di un fisso pari a 1600 euro lordi. Cifra che aumenta con il numero delle legislature che ciascuno ha fatto.
La Regione ha deciso di abolire il vitalizio riportando il tutto a un regime contributivo di tipo privato, a partire però dalla prossima legislatura. Il consigliere Rossetti ha quindi deciso volontariamente di rinunciare alla rendita per il mandato svolto nella legislatura 2010-2015. “Una scelta anche di coerenza – sottolinea Rossetti – secondo la legge che ho votato che appunto non prevede i vitalizi per i neo eletti ma che non era retroattiva e quindi dava la possibilità ai consiglieri uscenti come me di poterne godere. Ma – ci tiene a precisare – è una valutazione personale per le motivazioni che ho detto. E non critico, ma comprendo le ragioni di chi, avendo fatto dell’impegno politico e amministrativo la propria principale attività, decide legittimamente di avvalersi del vitalizio. Del resto è un diritto stabilito dalla legge”