ragoni lucaLuca Ragoni, presidente del consiglio comunale in quota Pd, prende le distanze dall’amministrazione e accusa la giunta di mettere in difficoltà l’assise, mancando di rispetto ai consiglieri. Sono parole pesanti quelle che usa Luca Ragoni per commentare, a caldo, la notizia del rinvio della seduta del consiglio fissata per domani: questa decisione, insieme allo sgombero dell’Assemblea permanente in concomitanza con la giornata della memoria, sembrano aver rappresentato per il presidente del consiglio, le classiche gocce che fanno traboccare il vaso. Ma andiamo con ordine. Oggi Ragoni ha recapitato ai Capigruppo la richiesta del Sindaco di rinviare il consiglio fissato per domani sera: la questura avrebbe sconsigliato il primo cittadino a tenere l’assise, per ragioni di ordine pubblico riconducibili allo sgombero di ieri, ha raccontato il presidente del consiglio comunale che poi ha registrato la volontà, da parte della maggioranza dei capigruppo, di assecondare tale richiesta. L’assise si terrà dunque tra una settimana, il 5 febbraio, a meno di nuovi colpi di scena.

Secondo Ragoni, il rinvio, è però «l’ennesimo sacrificio che viene chiesto al consiglio comunale, l’unica istituzione che finora ha sempre messo la faccia davanti alla città». Il presidente confessa di essere «in difficoltà» perché «pur avendo sempre cercato l’equilibrio tra assise e giunta» rileva «una mancanza di rispetto dell’amministrazione verso il consiglio». Tra gli esempi citati dallo stesso Ragoni, la decisione di sgomberare l’Assemblea proprio nel giorno della Memoria: «Noi eravamo tutti a Massa, abbiamo appreso la notizia a cosa fatta» ha raccontato il presidente, che all’elenco delle lamentele aggiunge la cancellazione di interrogazioni e interpellanze dalle ultime sedute. «Basta consigli dove non ci si può più esprimere» attacca Ragoni, lasciando chiaramente intendere che la responsabilità di queste strategie non è sua ma della giunta. «L’amministrazione deve metterci nelle condizioni di lavorare» ha reclamato l’esponente del Pd, che anche sul rapporto con l’Assemblea Permanente sembra fare una improvvisa retromarcia, almeno rispetto alle posizioni piuttosto dure assunte anche dal suo partito, in tempi recentissimi.

«Sono contento quando i cittadini partecipano alle commissioni consiliari, con educazione e rispetto, come è successo in questi giorni perché quando un politico si sente controllato lavora meglio » ha dichiarato Ragoni che, indossati i panni – per lui insoliti – del paladino dei presidianti ha annunciato di aver sollecitato il Sindaco ad attivarsi per mettere a disposizione dell’Assemblea Permanente la Sala del San Giacomo, per la giornata del 30 gennaio. I presidianti, lo ricordiamo, avevano presentato domanda per la Sala di Rappresentanza che però per qualche giorno sarà in agibile, per un intervento di pulizia e sanificazione “post occupazione”.