varese maurizio guastalli.jpegQuesto pomeriggio, presso la sala giunta del municipio aullese, l’Assemblea dei Soci della Società della Salute della Lunigiana ha riconfermato, per la terza volta, presidente Riccardo Varese.

Varese, che è presidente della SdS Lunigiana dal 28 dicembre 2004, e’ stato riconfermato all’unanimità, “a dimostrazione – ha commentato a caldo – dell’ottimo lavoro svolto in questi anni, non soltanto dal sottoscritto, ma, soprattutto, dallo staff della SdS, senza il quale non sarei ancora qui.

Inoltre, ha giovato l’ottimo rapporto di collaborazione con i sindaci e con l’Asl n. 1 di Massa Carrara, in particolare con il direttore generale, la dottoressa Maria Teresa De Lauretis.

Purtroppo, quando in Italia c’è qualcosa che funziona lo si vuole chiudere, mentre l’obiettivo principe della SdS Lunigiana è pienamente raggiunto ed è l’integrazione dei servizi socio-sanitari.

Senza contare che abbiamo un bilancio in attivo di 650mila euro.

Con questo surplus – conclude Varese – potremo offrire nuovi servizi e il mio pensiero va alla Casa della Salute di Aulla, che vogliamo potenziare ulteriormente”.

Durante l’Assemblea dei Soci e’ stato anche approvato il bilancio di esercizio 2013 della SdS Lunigiana, redatto dal direttore Mario Guastalli, il quale ha illustrato l’attività svolta nei dieci anni di attività della SdS Lunigiana, puntando i riflettori sul decentramento dei servizi ottenuto a beneficio dell’utenza, sulla presenza delle Rsa, sull’importanza dei centri disseminati sul territorio e sul futuro sviluppo della Case della Salute, che verrano inaugurate ad Aulla e Villafranca e sono in fase di costituzione a Fivizzano e Pontremoli.

Nelle conclusioni del bilancio di esercizio 2013, Guastalli ha sottolineato che il 2013 “e’ stato caratterizzato dal recupero di risorse economiche.

Quindi, ci troviamo ad avere un risconto attivo che ci permetterà di affrontare con tranquillità il 2014 e il 2015 senza chiedere “un euro in più” ai Comuni.

Infatti, analizzando la situazione attuale si può prevedere per il futuro la chiusura dei bilanci in pareggio.

Non è poca cosa se si pensa ai vari consorzi erogatori di servizi che per chiudere i bilanci chiedono continue risorse.

Sono ormai trascorsi quasi 10 anni da quando i sindaci della Lunigiana hanno aderito alla proposta della Regione Toscana di partecipare alla sperimentazione di una forma di governo del territorio del tutto innovativa, che è stata appunto la costruzione della Società della Salute.

E’ stato un periodo caratterizzato da percorsi in salita, ma anche dalla messa in campo di risorse di cui non si conosceva la portata attraverso tutte le forme partecipative, sia istituzionali che informali. Si è creato uno spazio fisico e mentale nel quale gli operatori, gli enti locali, le istituzioni e i cittadini attraverso le associazioni di volontariato hanno concorso per ideare e realizzare azioni che potessero migliorare i determinanti di salute, salute intesa come “qualità” di vita.

Ringrazio per tutto questo – prosegue Guastalli – la direzione aziendale, i sindaci, quelli attuali e quelli degli anni precedenti, il comitato di partecipazione e consulta del terzo settore, i miei collaboratori che mi hanno permesso di valorizzare il modello di lavoro di integrazione socio sanitaria e di integrazione con le politiche sociali della zona, modello che è un patrimonio ed è la storia del nostro territorio.

Ringrazio, soprattutto, i cittadini che hanno permesso, con i loro contributi, di costruire un sistema assistenziale dinamico che ha saputo cogliere le trasformazioni sociali, culturali e ambientali.

Questo mi rassicura, sapendo che è posta la base per una continuità, in vista anche del funzionamento delle Case della Salute, che rafforzano il modello di integrazione socio-sanitaria del quale la Lunigiana può essere di esempio.

Ma, sopratutto, penso di aver concorso – conclude il direttore della Sds Lunigiana nel bilancio di esercizio – all’avvicinamento delle nostre strutture operative alla gente, accogliendo ogni istanza presentata, nella consapevolezza che l’obiettivo di chi lavora nel pubblico è essere al servizio dei cittadini, in particolare quelli più bisognosi”.