alluvione massa“All’indomani degli eventi alluvionali che hanno colpito le zone di Massa e della piana lucchese – ha detto il consigliere Andrea Agresti (Ncd)- c’eravamo lasciati con un quadro conoscitivo sulle criticità”. “E’ importante – ha continuato il consigliere – conoscere le criticità del territorio e programmare gli interventi, mettendo in campo le risorse necessarie. Brancoliamo nel buio, facciamo un elenco dei danni derivati dagli eventi alluvionali di questi giorni ma non abbiamo una programmazione adeguata”.

“Gli eventi alluvionali purtroppo – è intervenuto Giovanni Santini, capogruppo di Forza Italia – non sono più un’eccezione ma stanno diventando per la Toscana una pericolosa abitudine che sta mettendo a dura prova la nostra regione. Mi chiedo quindi se le opere di messa in sicurezza realizzate in questi anni siano utilizzate al meglio. Mi risulta per fare un esempio che la cassa di espansione nella zona di Peccioli, progettata dalla Provincia di Pisa, sia rimasta asciutta e non sia stata quindi utile alla situazione critica che si è creata a Ponsacco, dove un argine del fiume Era ha ceduto”.

Fabrizio Mattei (Pd) ha sottolineato la “buona organizzazione toscana, la prontezza di intervento della protezione civile” e “il sistema che funziona”. “Adesso è importante – ha detto il presidente della commissione Mobilità – richiamare l’intervento del Governo nazionale perché la Regione non può essere lasciata sola”. “Bisogna avere più cura dell’assetto idrogeologico del territorio – ha concluso Mattei – ma forse alcuni interventi, come le casse di laminazione e il bacino di Bilancino, hanno consentito di parare il colpo e che la situazione non fosse ancora più grave”.

Anche il consigliere Giovanni Ardelio Pellegrinotti (Pd) ha messo in evidenza come priorità l’assetto idrogeologico. “La situazione è critica – ha detto – in varie zone della Regione, ci sono frazioni isolate e frane che interessano moltissimi territori. In questo scenario non possiamo assolutamente lasciare soli i comuni, costretti molto spesso a interventi fuori bilancio per contrastare l’emergenza. La Regione però non può fronteggiare le spese da sola, il Governo deve venirci incontro”.

Il capogruppo Udc Giuseppe Del Carlo ha evidenziato la necessità di indirizzare la prevenzione in due filoni: “quello urbanistico con limiti di edificazione e quello di intervento sul territorio con piani di recupero”. “Obbiettivo – ha concluso il consigliere – dare priorità agli stanziamenti per il rischio sismico ed idrogeologico, per gli interventi di prevenzione. Si parla di piani di intervento predisposti, adesso dobbiamo portarli avanti”.

Anche dalla capogruppo Fds-Verdi Monica Sgherri arriva apprezzamento al “sistema toscana che ha saputo reagire all’emergenza”, “ad una società civile organizzata” e alle istituzioni presenti sul territorio. “Oltre alla priorità di una programmazione straordinaria – ha detto Sgherri – la difesa del territorio e il riassetto idrogeologico devono diventare i capisaldi di un programma di sviluppo per promuovere politiche di ripopolamento di campagna, montagna e centri minori; di recupero del patrimonio edilizio e di sostegno all’economia del territorio. Insomma, la difesa e la cura del territorio devono diventare una nuova forma di produzione di reddito”.

Loris Rossetti (Pd) ha apprezzato la presenza della Regione sul territorio in quasi tutte le situazioni di emergenza e ha ribadito gli strumenti di programmazione regionali, in particolare le leggi per la salvaguardia del territorio. “L’agricoltura – ha detto il consigliere – deve diventare uno strumento per evitare il dissesto idrogeologico e le terre incolte vanno riassegnate”.

“Ci sono frazioni, nei comuni di Pietrasanta e Stazzema, rimaste isolate a causa delle frane – ha dichiarato la consigliera Marina Staccioli (FdI). Da anni si parla di creare in quelle zone strade alternative per fronteggiare questo problema, senza ancora aver trovato una realizzazione pratica. Credo che sia necessario risolvere la situazione, è impensabile infatti abbandonare intere aree”.