Non esistono possibilità di recupero dell’economia nazionale, e ancor meno della nostra provincia commissariata, se le istituzioni e le organizzazioni che rappresentano le imprese industriali, commerciali o artigianali, non hanno la forza e il potere di incidere sul credito bancario e sul governo centrale.
Se poi a questo aggiungiamo la mancanza dello Stato centrale di influire sulle decisioni dell’ABI per allentare i vincoli di reddito e delle garanzie reali richieste alle imprese per il credito, fare impresa diventa a questo punto veramente impossibile.
Spesso per una semplice fidejussione bancaria richiesta da un ente locale a una persona fisica per garantire un piccolo sovvenzionamento per iniziare una nuova attività imprenditoriale vengono richieste dalla banca a garanzia un deposito in denaro più alto del valore della fidejussione o firme di altri garanti proprietari di beni reali.
Mi chiedo come un disoccupato possa fornire queste garanzie e come spesso possa permettersi di attendere i soldi dall’ente locale che arrivano sempre dopo mesi dall’apertura del negozio o altro esercizio.
In questo modo riesce sempre chi ha possibilità proprie o famiglie benestanti alle spalle e spesso progetti anche vincenti che potrebbero dare lavoro non riescono a partire.
I finanziamenti a fondo perduto destinati all’autoimpiego (€ 25.823,00 per ditta individuale e €129.114,00 per microimpresa) che fino al 26 aprile si potevano richiedere tramite il sito di Invitalia sono bloccati per mancanza di risorse .
I fondi provinciali per la creazione d’impresa a fondo perduto, i cosiddetti “importi fino a € 15.000,00”, sono fermi anch’essi per esaurimento risorse.
Non esistono ad oggi vere e proprie risorse destinate all’impresa e quelle che ci sono vengono erogate dagli istituti di credito con vincoli e garanzie impossibili.
Sono d’accordissimo con il Presidente Norberto Ricci sul fatto che le amministrazioni paghino le imprese con tempistiche adeguate e che bisognerebbe diminuire il costo del lavoro e la pressione fiscale alle imprese.
Può essere un ottima notizia che parte del Sin sia passato a Sir ma le cose non sono ancora chiare e dobbiamo attendere la Regione.
Concludo che serve uno sforzo comune per riuscire a creare le basi di una vera classe imprenditoriale e consulenziale che sia in grado di pianificare impresa e di conseguenza occupazione. Per far questo dobbiamo mettere però a loro disposizione strumenti di credito giusti e adeguate possibilità di richiederlo.
E’ importantissimo che questa possibilità venga data a tutti indistintamente, e che possa finalmente essere valutato l’effettivo valore di un progetto imprenditoriale e non solo l’entità delle garanzie che si possono mettere a disposizione.
GIUSEPPE BERGITTO
CAPO GRUPPO CARRARA FUTURA