Il primo giorno di scuola per tutti i bimbi significa emozioni nuove; per i più piccoli una certa paura dell’ignoto. Abitiamo in Via La Salle 13. Il portone di casa dista neanche 100 metri dal cancello della scuola materna. E’ molti anni che in questa occasione mi fermo a osservare i bambini in fila che attraversano la strada verso la nuova esperienza. Mio figlio Giacomo, però, stamani non si è recato alla materna davanti casa: è infatti in lista di attesa per l’asilo de La Salle e, pur di avere un posto, l’abbiamo iscritto a Turano, l’unico asilo disponibile nelle “vicinanze”. Dalla graduatoria abbiamo  scoperto che a La Salle hanno trovato posto molti bimbi che hanno la residenza molto più lontano di noi, addirittura fuori del quartiere. Lascio a chi legge il giudizio su criteri di ammissione che costringono un bimbo che potrebbe recarsi a scuola a piedi tutti i giorni (persino quando piove!) a prendere uno scuolabus o ad essere accompagnato in macchina. Uno spreco di risorse per la collettività (lo scuolabus, ad esempio, è pagato in parte dal Comune) e di tempi, senza parlare delle conseguenze per l’ambiente.

D’altronde basta passare da Via La Salle alle 8 o alle 13 per vedere quali deleterie conseguenze hanno i criteri decisi dal Consiglio del Circolo Didattico 2 (al quale afferiscono sia La Salle sia Camponelli) volti ad attirare iscritti da tutta la città sminuendo il valore della residenzialità.

Leggo con amarezza che l’asilo di Antona sarà chiuso. Anche questa è, a nostro modo di vedere, un altro aspetto delle conseguenze provocate delle scelte del Circolo Didattico 2 tendenti a escludere i residenti e a favorire chi proviene da fuori, diminuendo in questo modo le iscrizioni degli altri circoli, compreso l’asilo di Antona. Alla fine di questa esperienza, ciò che abbiamo ricavato è che, tutto sommato, forse è meglio così visto che non condividiamo le scelte di una dirigenza interessata solo a riempire le proprie scuole anche a discapito del benessere della collettività tutta.

Ci rendiamo conto che, con tutti i problemi della scuola, questo può apparire un aspetto marginale, ma crediamo che una buona amministrazione si veda soprattutto nelle piccole cose, per risolvere le quali basta solo un po’ di buon senso.

Riccardo Bellè e Monica Del Padrone